Chiunque ami il mondo delle piante prima o poi vorrà provare a coltivare quella che è la pianta da fiori per eccellenza, la rosa, e quale momento migliore per vederla risplendere in tutta la sua bellezza se non la primavera?
Durante questa stagione, infatti, quasi tutte le varietà più diffuse di questa pianta danno il meglio di sé facendo sbocciare quei fiori che, nel nostro immaginario, consideriamo dalla forma perfetta.
Ma ci sono alcuni errori che non possiamo proprio permetterci di commettere. Vediamo quali sono.
COSA SCOPRIRAI
La proteggiamo dal sole diretto
Con il prolungarsi delle ore di luce, commettiamo spesso l’errore di proteggere le nostre rose dal sole diretto.
A volte, le spostiamo in zone un po’ più in ombra, altre le ripariamo com un telo per paura che i raggi diretti possano bruciarne i boccioli.
In verità, soprattutto nella stagione primaverile quando il sole non è eccessivamente forte, la rosa ha bisogno di circa 5 ore di luce diretta al giorno per far spuntare i suoi boccioli e fiorire.
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Non sempre una chioma perfettamente verde e sana è sintomo di una buona fioritura: così, commettiamo l’errore di pensare che la concimazione non sia necessaria.
In realtà, una buona concimazione è sempre importante non solo per garantire una buona fioritura ma anche per farla durare a lungo.
Il fertilizzante perfetto per questa pianta è di tipo liquido e ha una composizione NPK 18:24:16 ossia con 18 parti di azoto ogni 24 parti di fosforo e 16 di potassio.
Lasciamo i fiori secchi sulla pianta
I fiori della rosa sono così belli che anche da appassiti mantengono il loro fascino. Tuttavia, non dobbiamo commettere l’errore di lasciarli sulla pianta.
Quando i fiori secchi non cadono spontaneamente dobbiamo essere noi a rimuoverli. In questo modo, creeremo “spazio” per la nascita di nuovi boccioli e ridurremo il rischio di possibili malattie.
Quindi, in primavera, controlliamo settimanalmente la tua pianta in modo da individuare subito quei fiori che ormai vanno rimossi.
Non osserviamo lo stato di fiori e foglie
Tanto bella quanto fragile! Purtroppo la rosa, soprattutto quando coltivata in giardino a stretto contatto con altre piante, è particolarmente soggetta a malattie o infestazioni parassitarie.
Non dobbiamo, quindi, trascurare i segni che la pianta può inviarci per capire tempestivamente che è in stato di sofferenza.
Osserviamo spesso i fiori e le foglie, notando se ci sono tracce della presenza di parassiti o di malattie da fungo. In tal caso, agiamo tempestivamente con un prodotto specifico.
Le innaffiamo male
Veniamo al tasto dolente nella cura della rosa: la sua innaffiatura.
Purtroppo, con la primavera, commettiamo più spesso alcuni errori di coltivazione. Dobbiamo sempre ricordare che, con l’aumento delle temperature, le rose hanno bisogno di una maggior quantità d’acqua ma che questa va sempre dosata.
In particolare, controlliamo lo stato del terreno e, quando questo è ancora umido e molto morbido per la precedente innaffiatura, attendiamo qualche altro giorno prima di innaffiare ancora.
Non favoriamo la ventilazione
Come abbiamo già detto, la rosa è purtroppo particolarmente soggetta a malattie. Queste possono svilupparsi anche quando non favoriamo la ventilazione della pianta nel periodo primaverile.
Durante la potatura tardo invernale o nel corso della crescita dei nuovi rami primaverili, proviamo a creare una certa distanza tra i rami centrali in modo che non si raggruppino in quelli che appaiono come cespugli molto fitti.
Tenendoli più distanziati, favoriremo la ventilazione e ridurremo il rischio dello sviluppo di malattie.