Se le foglie del limone sono tutte arricciate cambia l’innaffiatura prima che smetta di fare frutti

L’albero di limone, con le sue foglie lucide e i frutti profumati, è una pianta che regala grandi soddisfazioni, ma è anche piuttosto sensibile agli errori di irrigazione e concimazione.

Uno dei segnali più comuni che qualcosa non va è l’arricciamento delle foglie, che si arrotolano su sé stesse perdendo la loro elasticità. Questo sintomo può dipendere da diversi fattori, ma spesso è legato a una gestione scorretta dell’acqua o alla mancanza di nutrienti essenziali.

Per evitare questo problema, bisogna imparare a innaffiare nel modo giusto e arricchire l’acqua con i fertilizzanti adeguati.

Capire il giusto equilibrio di acqua

Il limone ama un terreno costantemente umido, ma non sopporta i ristagni. Se riceve troppa acqua, le radici possono soffocare e marcire, mentre se ne riceve troppo poca la pianta va in stress idrico e le foglie iniziano ad arricciarsi per trattenere l’umidità residua.

In estate, quando le temperature superano i 30 gradi, è bene annaffiare due o tre volte a settimana, ma sempre controllando il terreno. Prima di bagnare, basta infilare un dito nel vaso o nel terreno in giardino: se i primi 2-3 centimetri sono asciutti, è il momento giusto per dare acqua. Se invece è ancora umido, meglio aspettare un altro giorno.

Quando e come annaffiare

Il momento ideale per annaffiare il limone è al mattino presto, quando la temperatura è più fresca e la pianta ha il tempo di assorbire l’umidità prima del caldo del giorno. In alternativa, puoi farlo nel tardo pomeriggio, ma mai nelle ore più calde perché l’acqua si riscalderebbe troppo velocemente.

L’annaffiatura deve essere lenta e abbondante, in modo da raggiungere in profondità tutte le radici, ma evitando di lasciare acqua stagnante nel sottovaso o attorno al tronco. Un metodo utile è usare un annaffiatoio con beccuccio stretto, distribuendo l’acqua gradualmente in cerchio intorno alla base della pianta, senza bagnare eccessivamente il colletto.

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Cosa aggiungere all’acqua

Se il terreno è povero di nutrienti, le foglie non solo si arricciano ma possono anche ingiallire ai bordi, segnalando una carenza di ferro, magnesio o altri microelementi.

Per evitare questi problemi, puoi arricchire l’acqua di irrigazione con un concime specifico per agrumi, che di solito contiene ferro chelato, fondamentale per prevenire la clorosi ferrica. Basta diluirlo seguendo le dosi indicate sulla confezione e usarlo ogni 15 giorni durante la primavera e l’estate, quando il limone è in piena crescita.

Se preferisci un approccio più naturale, puoi sciogliere nell’acqua un po’ di fondi di caffè ben asciutti e setacciati: sono ricchi di azoto e microelementi utili per la pianta. Anche un infuso leggero di bucce di banana può essere un ottimo fertilizzante naturale perché contiene potassio, che rafforza le foglie e stimola la produzione di nuovi germogli.

Evitare gli errori più comuni

Un errore molto frequente è innaffiare poco ma troppo spesso, lasciando il terreno sempre superficialmente umido ma non bagnato in profondità. In questo modo le radici rimangono deboli e superficiali, e la pianta diventa più sensibile al caldo. Al contrario, anche un eccesso d’acqua dato tutto in una volta può soffocare le radici. La regola giusta è alternare un’annaffiatura abbondante a un leggero periodo di asciugatura del terreno.

Un altro errore è usare sempre acqua molto calcarea, che a lungo andare blocca l’assorbimento del ferro. Se nella tua zona l’acqua del rubinetto è dura, puoi lasciarla riposare una notte in un annaffiatoio per far depositare il calcare, oppure usare acqua piovana o filtrata.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".