Il ciclamino, con i suoi fiori che colorano l’autunno e l’inverno, non è una pianta che vive di sola acqua. Per fiorire a lungo e con vigore ha bisogno di un supporto nutrizionale mirato, soprattutto quando arriva la stagione autunnale.
È proprio in questo periodo che, uscito dal riposo vegetativo, ricomincia a produrre foglie, boccioli e infine fiori. Dare al ciclamino i nutrienti giusti significa sostenerlo nel momento più delicato del suo ciclo, quando le riserve accumulate nei tuberi non bastano più.
Il primo elemento fondamentale è l’azoto, che stimola la formazione di foglie verdi e sane, indispensabili perché la pianta possa fotosintetizzare e accumulare energia. Ma se ci si fermasse all’azoto si correrebbe un rischio: ottenere tante foglie e pochi fiori. Ecco perché in autunno entra in gioco il fosforo, che favorisce la formazione dei boccioli e il loro sviluppo, garantendo una fioritura ricca.
A completare la triade c’è il potassio, che rafforza i tessuti e prolunga la durata dei fiori, rendendo la pianta più resistente anche alle temperature più fresche e all’umidità tipica della stagione. Oltre a questi tre macroelementi, il ciclamino apprezza anche i microelementi come ferro e magnesio, utili per mantenere il fogliame di un verde intenso e prevenire ingiallimenti.
Il primo passo è scegliere un concime bilanciato, meglio se liquido, formulato con un rapporto di nutrienti adatto alle piante fiorite. Per il ciclamino in autunno l’ideale è un prodotto con meno azoto e più fosforo e potassio. Una formula, ad esempio, che si avvicina al rapporto 1:2:2.
Una volta scelto il concime, si diluisce la dose consigliata in acqua, riducendola leggermente se la pianta è piccola o appena ripartita. Il secondo passo è stabilire la frequenza: l’autunno è la stagione in cui il ciclamino ha bisogno di regolarità, quindi ogni 10-12 giorni è sufficiente per garantire un apporto costante senza rischiare di sovraccaricarlo.
Il terzo passaggio riguarda il momento della somministrazione. Meglio concimare dopo un’annaffiatura leggera, quando il terreno è già umido, così da evitare che le radici vengano bruciate dal fertilizzante. È importante versare la soluzione lentamente, lasciando che penetri bene nel terriccio, senza esagerare con la quantità di acqua.
Infine, bisogna osservare la pianta: se le foglie rimangono di un verde vivo, i boccioli si formano con costanza e i fiori durano a lungo, significa che il piano nutrizionale sta funzionando. Se invece il fogliame diventa troppo abbondante a discapito dei fiori, è segno che l’azoto è eccessivo e va corretto.
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Chi preferisce un approccio casalingo può arricchire il terreno del ciclamino con un pizzico di cenere di legna setacciata, che è ricca di potassio, o con acqua di cottura delle verdure, purché senza sale. Questi rimedi naturali non sostituiscono del tutto il concime, ma sono un ottimo rinforzo che stimola la pianta a produrre fiori robusti e duraturi.