Questa particolare passiflora resiste al freddo e offre fioriture maestose

Quando si parla di Passiflora, l’errore più comune è considerarle tutte uguali davanti al freddo. In realtà si tratta di un genere molto vasto, che comprende specie rustiche, capaci di affrontare l’inverno all’aperto, e specie tropicali, che sotto una certa temperatura iniziano a soffrire in modo irreversibile.

Il gelo non agisce solo sulle foglie: colpisce i tessuti interni, le radici e i tralci giovani. Per questo motivo trattare tutte le Passiflore allo stesso modo porta spesso a un risultato prevedibile: alcune ripartono in primavera, altre muoiono già ai primi freddi sotto i 5°C.

Capire quale varietà si ha davanti è quindi fondamentale, soprattutto se la pianta è coltivata in piena terra o su balconi esposti.

Passiflora caerulea

La Passiflora caerulea è la passiflora più diffusa nei giardini italiani ed è anche quella che resiste meglio al freddo.
Si riconosce facilmente per il fiore bianco con corona blu-violacea, molto ornamentale, e per le foglie profondamente lobate.

In condizioni normali, questa specie può sopportare temperature fino a -5°C, e in alcuni casi anche -10°C, se coltivata in piena terra, in posizione riparata e con una buona pacciamatura alla base. Durante l’inverno può perdere completamente le foglie e sembrare secca, ma spesso la parte radicale resta viva e la pianta riparte senza problemi in primavera.

È importante sapere che la resistenza al freddo aumenta con l’età della pianta: un esemplare giovane è sempre più vulnerabile rispetto a uno ben radicato da anni.

Le Passiflore tropicali

Le specie tropicali, come la Passiflora edulis, non hanno alcuna tolleranza reale al freddo. Queste piante sono abituate a climi caldi e costanti e iniziano a soffrire già sotto i 10°C, con danni evidenti sotto i 5°C. Foglie molli, annerimenti, caduta improvvisa del fogliame e marciumi sono i primi segnali.

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Rientrano in questo gruppo anche molte passiflore dai fiori rossi, rosa o viola intenso, spesso coltivate per i frutti commestibili. In questi casi non basta proteggere il vaso: la pianta deve essere spostata in un ambiente luminoso e non freddo, come una veranda, una serra fredda ben protetta o un interno molto luminoso.

Lasciarle all’esterno durante l’inverno significa quasi sempre perderle.

Come riconoscere

Il riconoscimento visivo è il metodo più semplice per evitare errori. La Passiflora caerulea ha fiori chiari, prevalentemente bianchi con sfumature blu, e foglie verdi medio-scure, spesso con 5 lobi ben definiti. I frutti, quando compaiono, sono piccoli e poco appetibili.

Le passiflore tropicali mostrano invece colori più accesi, come rosso, fucsia o viola scuro, e producono frutti grandi e profumati. Le foglie sono spesso più tenere e meno coriacee.

Un altro indizio importante è il periodo di vendita: le varietà tropicali vengono spesso proposte come piante ornamentali estive, mentre la caerulea è venduta come rampicante da giardino.

Gli errori che si commettono ogni inverno

Uno degli sbagli più frequenti è aspettare le gelate prima di intervenire. Quando una passiflora tropicale mostra i primi segni di sofferenza, spesso il danno è già in corso. Altro errore tipico è affidarsi solo al telo non tessuto: utile per la caerulea, ma del tutto insufficiente per le specie tropicali.

Proteggere correttamente significa conoscere la pianta, non improvvisare. Con la varietà giusta nel posto giusto, la passiflora diventa una rampicante robusta, longeva e spettacolare, capace di attraversare le stagioni senza sorprese.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".