Capita spesso di notare su alcuni alberi soprattutto da frutto e sugli agrumi come i limoni getti lunghi e dritti che spuntano da metà ramo e corrono verso l’alto come fruste; altri arrivano dal piede della pianta o, peggio, dal terreno a qualche decina di centimetri dal tronco.
Sembrano tutti “nuovi rami”, ma non sono la stessa cosa. In botanica e in pratica di potatura c’è una distinzione netta: i succhioni e i polloni.
Capirla vuol dire saper scegliere se tenerli, piegarli, o eliminarli subito.
COSA SCOPRIRAI
Cosa sono i succhioni
Il succhione nasce sopra il punto d’innesto o comunque da legno già fuori terra: è un getto vigorosissimo, quasi sempre verticale, liscio, con internodi lunghi e poche gemme a fiore, che spesso si vede nelle piante di limoni.
È la risposta della pianta a un forte squilibrio, di solito una potatura eccessiva, un danno da vento o un’improvvisa impennata di concime azotato. Dal punto di vista fisiologico è un germoglio che sfrutta gemme latenti nel tronco o nei rami (gemme “dormienti” che si risvegliano quando l’ormone auxina si sbilancia).
Cresce tanto legno e poche gemme fruttifere: ombreggia, ruba energia e, perché attaccato superficialmente, si spacca facilmente con la neve o il vento.
Cosa sono i polloni
Il pollone, invece, nasce sotto il punto d’innesto, spesso dal colletto o dalle radici. È un germoglio basale che appartiene geneticamente alla pianta-portainnesto, non alla varietà che abbiamo acquistato.
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Per questo è il più pericoloso: se lo lasci crescere, può sovrastare l’innesto e trasformare la tua pianta in tutt’altra cosa. È attivato da tagli al colletto, disseccamenti, lavorazioni del terreno o da stress idrici: le radici, stimolate da citochinine, fanno partire nuovi getti per “ricostruire” la chioma.
Come distinguerli
Per riconoscerli, parti sempre dal punto d’innesto, quella “cicatrice” a gobbetta sulla base del tronco. Tutto ciò che spunta sopra ed esce da rami o tronco è succhione; tutto ciò che nasce sotto o dal terreno è pollone. La differenza non è solo teorica: ti dice cosa tagliare, quando e come.
Immagina un limone in vaso su portainnesto di arancio trifogliato: se vedi getti dal piede con foglie più piccole, spesso più spinose e con picciolo alato, stai guardando polloni del portainnesto.
In questo caso, il gesto è netto: scava leggermente la terra, raggiungi il punto d’origine e strappa con un colpo laterale, senza lasciare monconi che ributtano. Conviene farlo in primavera o fine estate, quando i tessuti sono teneri e la cicatrizzazione è rapida.
Su un melo o un pero, dopo una potatura energica, quei rami diritti e lucidi che partono da metà branca sono succhioni. Tagliarli tutti non serve: la pianta reagirebbe emettendone altri. Meglio accorciarli in estate o piegare i più forti in orizzontale. Così li trasformi in rami fruttiferi e riduci lo squilibrio.
Sulle rose innestate la distinzione è cruciale. Se dal piede partono rami più spinosi, con foglie a 7–9 foglioline e colore diverso, sono polloni della rosa selvatica sottostante e vanno tolti strappando da sotto il punto d’emissione. Se invece dal centro della chioma parte un getto fortissimo e dritto, è un succhione: accorcialo a giugno per stimolare nuovi rami fioriferi.
Il caso dell’olivo e dei cespugli ornamentali
Con l’olivo si incontrano entrambi: alla base nascono polloni (i cosiddetti “cipollotti”), da eliminare a raso per non sottrarre linfa alla chioma; mentre sulle branche, dopo una gelata o una potatura pesante, compaiono succhioni vigorosi. Qui puoi sceglierne qualcuno da piegare e formare come nuovo ramo, lasciando che la pianta si rigeneri in modo ordinato.
Nei lillà o nei viburni, invece, il discorso cambia: se la pianta cresce su proprie radici, i getti basali sono cloni identici e puoi prelevarli per moltiplicarla. Ma se è una varietà innestata, quei polloni diventano un problema e vanno tolti.
Quando e come intervenire
Succhioni e polloni reagiscono in modo diverso anche nel tempo. Il succhione vive dell’energia primaverile: se lo tagli in inverno, la pianta ne produrrà altri dieci.
Meglio accorciare o piegare in verde, in piena estate. Il pollone, invece, nasce dal colletto: se lo tagli male o lasci un mozzicone, torna subito. Per eliminarlo bene, bisogna arrivare all’inserzione e recidere netto, senza lasciare calli.

