Chi ha una pianta dell’albero di giada all’aperto nel portico deve essere preparato all’arrivo dell’autunno, per evitare di farla andare in sofferenza con i primi freddi e le gelate che potrebbero arrivare.
Prima di tutto controllo che il vaso abbia fori di drenaggio e che sia rialzato dal pavimento freddo, perché la superficie del portico può condurre gelo o umidità in eccesso. Poi tolgo le foglie morte o ingiallite, perché queste possono trattenere umidità e favorire marciume.
Se hai intenzione di lasciarla fuori ancora per qualche settimana, valuta un veloce controllo del vaso: se è troppo grande o il terriccio è stato sovraccaricato d’acqua, potresti cogliere l’occasione per cambiare vaso e terriccio drenante. Un vaso più contenuto aiuta la succulenta a resistere meglio al freddo, perché riduce l’accumulo di acqua in eccesso.
La zona esterna va protetta: se il portico è esposto al vento o alle correnti fredde, valuta di posizionare il vaso contro una parete riparata, preferibilmente rivolta verso sud‑ovest, in modo che la pianta riceva un minimo di calore dalle ultime ore di sole.
Inoltre, potresti posizionarla su un supporto isolante (come un mattone forato o un pannello in polistirolo) per evitare che il freddo della pavimentazione si trasmetta direttamente alle radici.
Spostarla in casa
Se abiti in Nord Italia come ad esempio a Milano o in Pianura Padana, dove le notti possono scendere sotto i 5 °C e l’umidità è elevata, io consiglio di prevedere lo spostamento della pianta in casa non appena la temperatura media notturna si avvicina agli 8–10 °C.
Ecco come fare:
Scegli una stanza luminosa, preferibilmente un balcone coperto, una veranda o una stanza con finestra esposta a sud/ovest, con temperatura stabile tra 15 e 22 °C e senza correnti d’aria.
Prima di entrare in casa, lascio la pianta all’esterno per una giornata in più al mattino, in modo che si “abitui” all’ambiente più protetto e perda gradualmente la vegetazione outdoor.
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Sposto il vaso evitando di smuovere eccessivamente il terriccio: la succulenta non ama che le radici vengano disturbate in questo momento critico.
Una volta dentro, non innaffio immediatamente: attendo 5–7 giorni per far stabilizzarsi la pianta; solo se il terriccio è completamente asciutto procedo con poca acqua.
Entrare in casa non significa però dimenticarla: la luce è cruciale, e se la lasci in una zona troppo ombrosa la pianta rallenta e spesso perde foglie. Se osservi che le foglie diventano molli o cadono al minimo tocco, potrebbe essere lo stress da luce o da freddo. In una stagione fredda, è importante che la pianta resti in un ambiente stabile e luminoso.
Coprirla sotto il portico
Se decidi di lasciarla sotto il portico e non potrai spostarla in casa, usa un telo in tessuto non tessuto (TNT) almeno 50 g/m², canna o struttura leggera per creare una copertura “a tunnel”, supporto isolante (polistirolo o mattoncino), eventuale luci led per mantenere una debole temperatura base (solo se la zona è molto fredda).
Per prima cosa rialzo il vaso su una tavola o supporto isolante, in modo che non stia sul pavimento freddo, poi posiziono la pianta contro una parete esposta a sud/ovest, riparata da vento e pioggia.
Creo una struttura ad arco con canne o filo rigido che sopporti il telo senza farlo toccare le foglie e rivesto la struttura con il telo in TNT, fissandolo in basso con pietre o chiodi leggeri, lasciando però un’apertura per il passaggio dell’aria quando le temperature sono sopra i 10 °C.
In caso di gelata prevista (vicino a 0 °C), inserisco una piccola lucina da serra o un tappetino riscaldante regolabile sotto il vaso, per mantenere il terreno almeno a 5‑6 °C.
Questo procedimento evita che la pianta riceva gelo diretto, pioggia fredda o vento tagliente, tutti elementi che rischiano di danneggiare le foglie e le radici: appena noti temperature costantemente sotto i 8–10 °C o un’umidità che dura molti giorni, porta la pianta in casa o proteggila come sopra: l’intervento tempestivo fa la differenza.
