A fine estate le piante di basilico sono al massimo della spinta vegetativa: i fusti sono ancora teneri, i nodi sono ravvicinati e i tessuti ricchi d’acqua. Tradotto in pratica, le talee radicano più in fretta e con meno fallimenti.
Il clima è caldo ma non estremo, la luce è abbondante ma più dolce di luglio, e l’umidità dell’aria aiuta i rametti a non disidratarsi nelle prime ore critiche.
Non tutti i rami sono uguali. Cerca un getto non fiorito, verde e sodo, senza lignificazione alla base. La lunghezza ideale è tra 8 e 12 centimetri, con due o tre nodi ben visibili. Il momento migliore per il taglio è il mattino presto, quando la pianta è turgescente. In questo modo avrai una talea!
Usa forbici pulite (passale su alcol o fiamma per un attimo) e fai un taglio netto appena sotto un nodo: è lì che si formano più facilmente le nuove radici.
COSA SCOPRIRAI
Preparazione della talea
Appoggia il rametto sul tavolo e sfoglia via le foglie del nodo più basso lasciando solo la coppia apicale (se sono foglie grandi, accorciale a metà con un colpo di forbice: riduci traspirazione e la talea non appassisce). Se il rametto porta una bozza di fiore, eliminala subito: ogni energia deve andare alle radici, non alla fioritura. Non serve l’ormone radicante: il basilico radica benissimo da solo; se vuoi una protezione “morbida”, una spolverata di cannella sul taglio limita le muffe senza interferire con l’emissione radicale.
Radicare in acqua
Prendi un bicchiere opaco o di vetro scuro (la luce diretta favorisce alghe e batteri), riempilo con acqua a temperatura ambiente e poco calcarea. Immergi solo i primi 2–3 centimetri di fusto, mai le foglie. Metti il bicchiere in luce intensa ma filtrata: un davanzale luminoso dietro una tenda è perfetto. Cambia l’acqua ogni 2–3 giorni e risciacqua velocemente i fusti; se vedi torbidità o odore, cambia subito. A 20–26 °C compariranno i primi punti bianchi dopo una settimana; aspetta che le radici arrivino a 3–5 centimetri prima di muovere la talea.
Radicare in substrato
Se preferisci saltare il passaggio in acqua, prepara un vasetto da 8–10 cm con un mix molto drenante (metà fibra di cocco o terriccio fine e metà perlite o sabbia silicea lavata). Inumidisci il substrato fino al “test della strizzata” (se stringi con la mano escono solo una o due gocce). Infila la talea fino a coprire un nodo sotto terra, compatta con due dita e crea un microclima con una cupola trasparente o un sacchetto di plastica sorretto da due stecchini, lasciando una piccola fessura per lo scambio d’aria. Togli la condensa ogni giorno e non bagnare finché il dito, affondando un paio di centimetri, non sente asciutto. In queste condizioni le radici compaiono in 10–14 giorni.
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Trapianto: come passare al vaso
Quando le radici sono sviluppate, prepara un vaso un poco più grande del pane radicale (non esagerare: troppo volume resta umido e raffredda le radici). Usa un terriccio leggero per aromatiche con un 20–30% di perlite. Metti le talee a gruppi di tre: si sostengono a vicenda e formano subito un cespo pieno. Dopo il trapianto annaffia a filo, poi lascia asciugare il primo strato prima di bagnare di nuovo. Per i primi 4–5 giorni tieni la pianta in luce luminosa ma non diretta; poi abituaci gradualmente al sole del mattino.
Nutrire al punto giusto
Dopo due settimane dal trapianto puoi iniziare una nutrizione molto leggera: un concime liquido sbilanciato sull’azoto ma a bassa concentrazione (mezza dose rispetto all’etichetta) ogni 10–14 giorni mantiene le lamine fogliari ampie e fragranti. Se preferisci il naturale, aggiungi un cucchiaio di humus di lombrico in superficie e rimescola delicatamente: rilascia lentamente nutrienti e migliora la struttura del suolo.
Potatura
Appena vedi quattro coppie di foglie, pizzica la cima sopra il secondo nodo. È il trucco che raddoppia i rami e rende la pianta un cuscino. Ogni volta che raccogli, ripeti lo stesso taglio sopra un nodo: eviti l’allungamento, previeni la fioritura e mantieni il basilico in modalità foglia per tutta la stagione. Se sbuca una spiga, eliminala alla base senza esitazioni.
Idratazione
Il basilico appena trapiantato detesta i contrasti. In vaso in estate funzionano bagnature brevi e regolari, seguendo il ritmo del substrato: bagna quando i primi 2–3 cm sono asciutti, fermati appena vedi uscire una goccia dal foro di drenaggio e svuota il sottovaso dopo dieci minuti. L’acqua deve essere tiepida e, se possibile, poco calcarea; lascia riposare quella di rubinetto 24 ore perché perda il cloro.
Errori tipici
Se i fusti anneriscono in acqua, hai luce diretta o ricambi troppo radi: passa a un bicchiere scuro e aumenta i cambi. Se le talee in substrato afflosciano, hai troppa chioma rispetto alle radici: accorcia le foglie apicali a metà e aumenta leggermente l’umidità sotto la cupola. Se il profumo svanisce e le foglie si assottigliano, stai forzando con concimi o poca luce: riduci il fertilizzante e sposta la pianta dove prende sole del mattino.
Il ciclo infinito
La chiave dell’“infinito” è la cadenza. Ogni 4–5 settimane ripeti il prelievo di 2–3 talee dalle piante più vigorose e rimetti in moto il giro. Mentre il primo gruppo produce, il secondo radica e il terzo cresce. In poche settimane avrai una staffetta continua: pesto oggi, pesto domani, senza mai impoverire le piante madri.