Se fa freddo usalo a tuo favore per far fiorire la pianta del rosario

Molti appassionati di piante grasse conoscono la pianta del rosario per il suo aspetto unico: lunghi fili pendenti costellati di piccole sfere verdi che ricordano un rosario vegetale.

Tuttavia, quasi nessuno l’ha mai vista fiorire. Eppure, questa pianta può produrre delicati fiori bianchi profumati, a patto che viva una condizione ben precisa: un periodo di freddo moderato e stabile.

Non si tratta di una coincidenza o di fortuna: è un processo fisiologico naturale che dipende dal calo termico notturno. In natura, la pianta fiorisce quando le giornate restano luminose ma le notti si raffreddano, tra i 10 e i 15 °C.

Il ruolo del freddo nel ciclo del Senecio

In natura, il Senecio rowleyanus cresce nelle zone semiaride dell’Africa, dove il giorno è caldo e le notti diventano improvvisamente fresche. Questo sbalzo termico attiva la produzione di ormoni che stimolano la fioritura. In casa, dove la temperatura resta stabile tutto l’anno, la pianta non percepisce mai un vero cambio di stagione e quindi rimane in fase vegetativa, producendo solo foglie. Per ottenere i fiori, bisogna ricreare artificialmente il ciclo stagionale, dando alla pianta qualche settimana di riposo con notti fresche ma non fredde.

Come ricreare il freddo controllato

Il momento ideale per avviare questo processo è tra ottobre e novembre, quando l’aria inizia naturalmente a rinfrescarsi. Basta spostare la pianta in una stanza luminosa ma non riscaldata — una veranda chiusa, un davanzale interno vicino a una finestra o un pianerottolo con buona esposizione.

Durante il giorno la temperatura può restare sui 18–20 °C, ma la notte deve scendere gradualmente tra i 10 e i 15 °C. Questa differenza giornaliera è ciò che “dice” alla pianta che l’inverno è alle porte, innescando la formazione dei boccioli.

Durante questo periodo, le innaffiature devono essere molto contenute: il terreno deve asciugare completamente tra un’apporto d’acqua e l’altro, perché a basse temperature le radici assorbono meno e rischiano di marcire facilmente.

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L’importanza della luce

La luce resta fondamentale anche quando la pianta è in “riposo freddo”. Nonostante le temperature più basse, serve comunque una posizione molto luminosa per garantire la fotosintesi e l’accumulo di energia. L’ideale è un’esposizione a sud o ovest, dove la luce naturale resta intensa per diverse ore al giorno. Senza luce sufficiente, la pianta potrebbe resistere ma non fiorire, perché non avrà abbastanza risorse energetiche per sostenere la produzione dei fiori.

Quando e come arrivano i fiori

Se tutto è stato fatto nel modo corretto, la pianta comincerà a produrre sottili steli fiorali anche in inverno. I piccoli fiori bianchi, leggermente piumosi, si apriranno progressivamente e diffonderanno un profumo dolce che ricorda la cannella. È un segno inequivocabile che la pianta è in perfetto equilibrio con il suo ambiente e ha ricevuto gli stimoli giusti per completare il ciclo.

Errori comuni e come evitarli

Il principale errore è mantenere la pianta tutto l’anno in ambienti caldi e umidi, come il soggiorno vicino ai termosifoni. Lì la temperatura resta costante e la pianta, pur restando verde, si “addormenta” e non fiorisce mai. Un altro errore è eccedere con l’acqua nel periodo freddo: l’umidità combinata al calo termico può far marcire i fusti in pochi giorni. Meglio quindi privilegiare il freddo secco, che mantiene le radici in salute.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".