Guida al Rinvaso in sole 5 semplici Fasi

Il rinvaso è un passaggio di cui tutte le piante in vaso o nelle fioriere hanno bisogno.

Questo assicura la corretta crescita e il giusto spazio alla pianta che altrimenti comincerebbe a mostrare segni di sofferenza a partire dal fogliame.

Un rinvaso corretto comporta solo pochi e semplici passaggi che se fatti nel modo giusto garantiranno per molti mesi ciò di cui la pianta in questione ha bisogno.

Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere per un rinvaso perfetto in pochi e semplici passaggi.

Perché rinvasare una pianta?

Ci sono due motivi essenziali che devono spingerti rispetto alla decisione di rinvasare una pianta.

Il primo riguarda senza dubbio la possibilità di dare più spazio all’apparato radicale.

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La pianta in questione, col passare dei mesi non infoltisce solo la chioma, ma ciò che accade alla chioma accade in modo speculare all’apparato radicale che tende ad occupare tutto lo spazio a sua disposizione.

Il secondo motivo, importante quanto il primo, se non di più, riguarda l’apporto di nutrienti ad un terriccio che potrebbe essersi esaurito col passare del tempo.

Un terriccio impoverito può creare seri danni alla tua pianta e quindi va arricchito o sostituito.

Quando rinvasare?

Rispetto ai tempi puoi regolarti rinvasando una pianta almeno ogni 12 mesi, massimo 18 mesi, meglio se in primavera o in estate.

Ci sono diversi indicatori che puoi notare immediatamente già solo osservando la pianta per capire se va rinvasata o meno.

Primo fra tuttoi riguarda la fuoriuscita delle radici dal vaso, sia dalla superficie del terriccio sia dai fori di scolo sul fondo del vaso.

Se il terriccio della pianta si asciuga molto velocemente vuol dire che le radici hanno facilmente e velocemente occupato gran parte dello spazio, e c’è bisogno di un rinvaso immediato.

La pianta ha una crescita molto lenta, quasi stentata: probabilmente l’apparato radicale è soffocato da spazi ristretti o da pochi nutrienti.

Magari è tanto tempo che non effettui un rinvaso, ben più di un anno.

È inevitabile ricorrere al rinvaso anche quando notiamo muffe sulla superficie, strati biancastri, sintomo di un’infezione fungina.

Anche se la pianta pendente cade continuamente perché la chioma è troppo pesante devi rinvasare.

Cosa fare

Raccogli tutto quanto serve per cominciare il rinvaso:

  • Pianta;
  • Vaso nuovo, con un diametro fino a 5 cm in più rispetto a quello precedente. Non scegliere vasi eccessivamente grandi rispetto a prima poiché anche un vaso grande può comportare problematiche;
  • Terriccio fresco e tutte le componenti che occorrono per realizzare una buona miscela drenante.

Fase 1 – Scegli il vaso giusto

La scelta del vaso è fondamentale per una buona riuscita del rinvaso e della crescita sana della tua pianta. Innanzitutto, il materiale più adatto è senz’altro la terracotta, porosa e isolante allo stesso tempo per le temperature esterne.

È fondamentale che abbia fori di scolo sul fondo, non troppo grossi ma numerosi.

La scelta della dimensione è cruciale. Devi sceglierlo con un diametro di massimo 5 cm più grande, non di più.

Un vaso eccessivamente grande richiede una grande quantità di terriccio che circonda l’apparato radicale.

Questo comporta inevitabilmente un terriccio costantemente umido dopo le innaffiature la dove non vi è ancora l’apparato radicale. L’umidità costante potrebbe comportare marciume alle radici.

Fase 2 – Estrai la pianta dal vaso

Prima di un rinvaso innaffia la pianta due giorni prima: un terriccio umido favorisce la fuoriuscita dal vaso e ammorbidisce le radici preservandole da eccessivi danni.

Con una mano afferra la pianta alla base del corpo centrale, nel punto immediatamente a contatto con il terriccio; con l’altra mano prova a stritolare il vaso, chiaramente se si tratta di un vaso in plastica. In questo modo la pianta dovrebbe venir via da sola.

In caso di un vaso in terracotta, potrebbero esservi delle aderenze ai bordi; prova a scrollare il vaso e a scavare i bordi con le dita senza arrecare danno nel tirare la pianta con forza.

Fase 3 – Ripulisci l’apparato radicale

Dopo aver estratto l’apparato radicale dal vaso prova a scrollare via il vecchio terriccio e a potare via, con forbici ben disinfettate le radici secche, ma soprattutto pota via quelle marce.

Potrai riconoscerle dall’aspetto annerito e dalla consistenza viscida.

Puoi delicatamente districare le radici se sono troppo fitte e il terriccio non va via: niente paura se qualcuna si spezza poiché questo può stimolarne la crescita. Attento però a non rovinarle tutte.

Fase 4 – Messa a dimora

Cospargi del materiale grossolano sul fondo del vaso e dai una prima spolverata di terriccio, riempiendo non più di 2 cm.

La base degli steli deve stare ad almeno 2 cm di profondità rispetto al bordo del vaso; quindi, fai prima una prova per verificare se l’altezza è giusta, altrimenti aggiungi terriccio sul fondo.

A questo punto, posa la pianta sul fondo di terriccio e aggiungi altro terriccio per ricoprirla per bene.

Dai qualche colpetto al vaso, di tanto in tanto, così che il terriccio si distribuisca e si ammassi da solo. Non fare pressione con le mani, rischi di ammassarlo troppo e asfissiare le radici.

Lascia almeno 1 centimetro dal bordo.

Fase 5 – Innaffiatura

Non è sempre corretto innaffiare immediatamente dopo il rinvaso. Questo vale soprattutto nel caso in cui stiamo rinvasando una pianta perché aveva le radici marce.

Possiamo tranquillamente aspettare almeno un giorno prima di innaffiare.

A seguito dell’innaffiatura potremo constatare se l’acqua fuoriesce velocemente dai fori di scolo senza portare via terriccio.

Il livello del terriccio rispetto alla superficie potrebbe abbassarsi ed è normale che lo faccia. Provvedi semplicemente ad aggiungere altro terriccio se scende notevolmente.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.