Miscela perfetta: come comporre un vaso a strati per le tue piante d’appartamento

La scelta del terriccio per le piante da interno è fondamentale per coltivare piante d’appartamento sane.

Ci sono poche cose che fanno la differenza e basta capire come creare una buona miscela di terreno per le tue piante.

Alle piante non interessano materiali specifici: hanno solo bisogno di una miscela con le giuste qualità.

Le radici hanno bisogno di un terreno con una struttura sufficiente per supportare la pianta in crescita e una miscela che dreni bene mantenendo un’umidità adeguata.

Ma scopriamo insieme come comporre un vaso a strati per le tue piante d’appartamento!

Perché non dovresti usare solo il terriccio

Le miscele di terriccio di qualità sono più leggere e soffici del terriccio comune e in genere non va bene aggiungere solo il terriccio universale al vaso delle tue piante per garantire la loro salute.

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Il terriccio ideale per le piante da interno varia perché l’habitat originale di ogni pianta determina la sua preferenza per il terreno.

Era un deserto sabbioso, una palude fumante o un sottobosco? Alcune piante crescono naturalmente nelle fessure della roccia o addirittura appollaiate su un albero.

Anche se la composizione esatta della miscela preferita di una pianta varia, ci sono elementi comuni. Tutte le piante d’appartamento richiedono:

  • Acqua: la miscela deve contenere la giusta quantità di umidità per nutrire la pianta tra un’annaffiatura e l’altra.
  • Aria: deve esserci sufficiente scambio di gas affinché le radici possano respirare.
  • Fertilità; la pianta deve essere in grado di estrarre abbastanza nutrimento dal terreno per vivere e crescere.
  • Struttura: il terreno deve avere una struttura sufficiente per supportare l’apparato radicale.

Base della miscela

Per iniziare a creare la tua miscela devi partire dalla base: puoi usare il più comune terriccio o elementi più ricercati come lo sfagno o la fibra di cocco.

Terriccio comune

Il classico terriccio per piante da interno trattiene l’umidità e drena bene.

È importante che tu scelga un terriccio di qualità che sia spugnoso e leggero con abbastanza peso da formare grumi che si rompono facilmente.

Può trattenere un po’ di umidità senza diventare fradicio, è fertile ed ha un pH abbastanza neutro.

Una miscela ideale per piante da interno si ottiene con ingredienti che forniscono struttura, ritenzione idrica e aerazione. Vengono quindi aggiunti altri elementi per creare la miscela perfetta.

Sfagno

Questo materiale vegetale naturale offre struttura, aerazione e capacità di trattenere l’acqua. Lo sfagno è leggero, sterile (non ha nutrienti) e leggermente acido.

Lo sfagno si decompone lentamente e tende a compattarsi nel tempo. Sebbene non sia una delle principali fonti di fertilità, offre una buona base per la tua miscela. In genere è mescolato con elementi nutrienti.

Per il giardinaggio in vaso vengono vendute due forme di sfagno:

  • Muschio di sfagno essiccato: questo è muschio che è stato raccolto fresco ed essiccato. È comunemente venduto con le sue lunghe fibre verdi, marroni o grigie intatte. Può anche venire tritato per una più facile miscelazione.
  • Muschio di torba: questo è sfagno decomposto in torbiere naturali. È formato da un lungo processo di decomposizione, che si deposita in strati man mano che il muschio più vecchio muore e nuove piante viventi crescono sopra.

Fibra di cocco

Questo materiale naturale, la fibra di cocco (o coco coir) è diventato popolare negli ultimi anni.

Realizzato con fibre di buccia di cocco, ha proprietà di ritenzione idrica ancora maggiori rispetto al muschio di torba. Il cocco ha un pH vicino a quello neutro, quindi è meno acido del muschio di torba. Non si compatta neanche.

La fibra di cocco è leggera e facile da lavorare, sebbene sia sterile e non abbia la base microbica del muschio di torba. È anche ricca di potassio, che può interferire con l’assorbimento del calcio in alcune piante.

Nota: uno svantaggio della fibra di cocco è che può contenere sale a causa del suo ambiente di raccolta, quindi è una buona idea lavarla prima dell’uso.

Metti la fibra di cocco in un secchio d’acqua per cinque o sette giorni, cambiando l’acqua e risciacquandola ogni giorno.

Scegli un materiale di aerazione e drenaggio

Lo sfagno e la fibra di cocco forniscono assorbenza e struttura, ma le piante hanno anche bisogno di aria e drenaggio.

Vediamo insieme quali opzioni hai per la tua miscela.

Perlite

Questo materiale popolare, la perlite, è vetro vulcanico che è stato riscaldato al punto da esplodere in frammenti.

È naturale, non tossico e riutilizzabile, anche se si decompone lentamente. È sterile e ha un pH neutro.

La proprietà più importante della perlite è la capacità di aerare bene la miscela. È un materiale leggero e isolante che rende il terreno più soffice e arioso.

Non si comprime: la perlite viene spesso aggiunta per evitare che la torba si compatti. La perlite ha micropori che assorbono acqua e fertilizzante per mantenerli a disposizione delle radici per periodi più lunghi.

Pomice

Un altro residuo vulcanico poroso, la pomice è un ammendante naturale del suolo simile alla perlite.

È abbastanza pesante da rimanere nel terreno invece di galleggiare quando si innaffia la zolla.

Chiamata anche roccia spugnosa, la pomice è ottima per migliorare l’aerazione e il drenaggio.

Non si compatta e non si decompone nel tempo e quindi aiuta a mantenere la stabilità del suolo. È a pH neutro e, sebbene non abbia nutrienti, ha pori irregolari a cui aderiscono acqua e sostanze nutritive.

Vermiculite

Questa mica lavorata, la vermiculite, assorbe più acqua della perlite o della pomice, quindi è ottima per le piante assetate (o per i coltivatori che non si ricordano sempre di annaffiare).

Questa proprietà può mantenere il terreno troppo umido per le piante che amano invece seccarsi tra un’annaffiatura e l’altra.

La vermiculite è a pH neutro e non si decompone. È un materiale leggero e aiuta ad aggiungere aerazione al terreno.

Corteccia

I trucioli di legno freschi, o meglio, la corteccia (o bark), forniscono aerazione e capacità di assorbimento, ma si decompongono rapidamente e durante il processo consumano l’azoto del suolo.

La corteccia di pino è in genere quella più desiderabile poiché toglie meno azoto alle piante.

Puoi mescolare dunque la corteccia alla tua base di terreno per consentire una maggiore aerazione.

Aggiungi un elemento fertilizzante

Finora abbiamo discusso di materiali che creano una miscela di terreno drenante con una buona capacità di assorbimento, struttura e aerazione. Ora finiremo con i nutrienti.

I tre elementi principali di cui le tue piante hanno bisogno in abbondanza sono azoto, fosforo e potassio. Ma nel momento della creazione della miscela puoi aggiungere uno di questi elementi..

Fertilizzanti liquidi

I fertilizzanti chimici sono solubili in acqua e forniscono un rapido nutrimento alle tue piante.

Di solito sono più economici e meno completi dei prodotti organici. Sono anche più concentrati: è facile applicare la quantità sbagliata e danneggiare le tue piante.

Se stai creando il tuo terreno e vuoi usare un fertilizzante chimico, in genere dovrai usare un formula bilanciata (sull’etichetta troverai 3 cifre uguali ad esempio 10-10-10).

Fertilizzanti a lento rilascio

Questi sono concimi più comodi e pratici poiché si trovano sotto forma di piccole palline colorate che puoi direttamente aggiungere nella creazione della miscela.

Si decomporranno lentamente nel terreno ogni volta che innaffierai la zolla e non avrai bisogno di aggiungere ulteriori concimi per almeno 1-2 mesi.

Puoi trovarli anche sotto forma di bastoncini fertilizzanti, in questo caso ne aggiungerai 2-3 per vasi medi e piccoli, 5-6 per vasi più grandi.

Compost

Il compost è un tradizionale ammendante ad alta fertilità ampiamente utilizzato nelle miscele di terriccio.

È il risultato nutriente della decomposizione delle piante che nutre naturalmente piante e fiori e nutre anche il terreno.

Sia che tu acquisti compost già pronto o ne crei il tuo, assicurati che sia ben decomposto. In genere viene usato in giardino.


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Adriana Capasso
Adriana Capasso
Nata a Napoli e laureata in Lettere. Convinta che prendersi cura degli esseri viventi, imparando a conoscerli sia, alla fine, prendersi cura di se stessi. Parlo delle piante, ovviamente.