Chi ha una Schlumbergera, o cactus di Natale deve sapere che basta un piccolo errore per vederla cambiare aspetto da un giorno all’altro.
Le sue foglie, normalmente carnose e turgide, diventano molli, piegate verso il basso e prive di lucentezza. È una scena che può preoccupare, soprattutto ora che la pianta si prepara a fiorire.
Eppure, nella maggior parte dei casi, si può intervenire con successo, a patto di capire la vera causa del problema.
COSA SCOPRIRAI
Troppa acqua e ristagno
La causa più frequente delle foglie flosce nella natalina è l’eccesso di acqua. È un errore comune, perché il suo aspetto tropicale inganna: non è un cactus del deserto, ma nemmeno una pianta da innaffiare ogni pochi giorni. In autunno, con il calo delle temperature, il terreno trattiene l’umidità più a lungo e le radici iniziano a soffrire. Se il terriccio è costantemente umido, si creano zone asfittiche e le radici smarriscono la capacità di assorbire acqua, proprio come accade in un vaso annegato. Il risultato è paradossale: la pianta è immersa nell’acqua, ma le foglie si afflosciano come se avesse sete.
Per verificarlo, basta infilare un dito o un bastoncino nel terriccio: se resta bagnato oltre i primi due centimetri, è il momento di sospendere le innaffiature e far asciugare il pane radicale. Puoi anche sfilare delicatamente la pianta dal vaso: se il terreno è fradicio o emana odore di muffa, è necessario un rinvaso immediato in un substrato fresco e più drenante, con una buona percentuale di sabbia o perlite.
Freddo notturno
In questo periodo, a fine ottobre, un altro nemico silenzioso è il freddo notturno. La natalina sopporta bene i 15 °C, ma già sotto i 10 °C inizia a soffrire. Le foglie diventano morbide, come se si svuotassero, perché il freddo blocca la circolazione della linfa. Se la tieni sul davanzale o in veranda, basta una notte più rigida per far comparire i primi cedimenti.
In questo caso, spostala subito in un ambiente luminoso ma più riparato, lontano da correnti d’aria e sbalzi termici. Il punto ideale è una stanza fresca ma non gelida, come un vano scale o un soggiorno luminoso dove la temperatura resta stabile.
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La posizione in salotto
Anche la luce insufficiente può rendere le foglie molli. La natalina, infatti, produce energia attraverso i segmenti verdi delle foglie, che funzionano come piccole centrali fotosintetiche. Se la pianta è rimasta troppo tempo in ombra — per esempio in un angolo interno o dietro una tenda pesante — rallenta il metabolismo e non riesce a sostenere il turgore dei tessuti.
Spostala in un punto luminoso ma senza sole diretto, come un davanzale esposto a est. Dopo qualche giorno, noterai che le foglie riprendono consistenza e i nuovi germogli, spesso già gonfi di boccioli, tornano ad alzarsi.
Aria troppo secca
Con l’arrivo dei termosifoni, l’aria in casa diventa troppo secca e questo influisce anche sulle foglie carnose della natalina. In natura, questa pianta vive sugli alberi delle foreste tropicali, dove l’umidità è costante. Quando l’ambiente domestico si secca, le foglie perdono tono perché l’acqua evapora più velocemente di quanto le radici riescano a rimpiazzarla.
Per rimediare, puoi creare un microclima umido mettendo il vaso sopra un sottovaso con argilla espansa e un dito d’acqua (senza che il fondo del vaso tocchi direttamente). Un’altra abitudine utile è vaporizzare leggermente la chioma con acqua non calcarea ogni due o tre giorni.
Talvolta, le foglie flosce compaiono anche su piante cresciute per mesi nello stesso terriccio, ormai povero di nutrienti. In questi casi, non serve concimare subito: meglio aspettare che la pianta si riprenda, poi fornire un fertilizzante equilibrato ma leggero, con microelementi e poco azoto, per rafforzare le radici e sostenere la formazione dei fiori.
Come capire se sta migliorando
Quando la pianta comincia a reagire, le foglie tornano sode e leggermente lucide, e i nuovi boccioli si allargano invece di rinsecchirsi. È un segnale chiaro che hai trovato la causa giusta. Se invece il problema persiste, il terreno rimane umido o le foglie iniziano a marcire alla base, conviene tagliare le parti compromesse e salvare le porzioni sane per talee, che radicano facilmente in sabbia e torba umida.
