La Kalanchoe che trovi all’IKEA, quella piccola piantina da 2,50 euro con i fiori colorati e le foglie carnose, sembra fatta apposta per dare colore a una casa in autunno o inverno.
È una succulenta del Madagascar, robusta e resistente, ma la sua perfezione da scaffale è un po’ ingannevole. In negozio viene tenuta sotto luce artificiale e concimata quotidianamente, in condizioni quasi ideali. Una volta portata a casa, deve riabituarsi a un ambiente più naturale.
E proprio in quel momento molti sbagliano, perché non sanno che serve un piccolo periodo di adattamento per farla “rinascere” e non vederla appassire dopo pochi giorni.
Appena la porti a casa, non bagnarla subito. In serra il terriccio è spesso saturo e le radici sono già umide. Aspetta 2–3 giorni prima di annaffiare e mettila in un punto luminosissimo ma senza sole diretto, come una finestra esposta a est o una mensola con luce filtrata.
Se la esponi subito al sole del pomeriggio, i petali delicati bruciano in poche ore e la fioritura si accorcia di metà. Questo è l’errore più comune.
COSA SCOPRIRAI
Controlla il terriccio industriale
Apri leggermente la superficie del vaso: troverai spesso un substrato torboso compatto, fatto per trattenere umidità in serra, ma pessimo in casa. Il trucco è grattare via 1–2 cm superficiali e sostituirli con terriccio leggero per piante grasse o con sabbia di fiume e pomice fine. In questo modo l’aria arriva alle radici e riduci il rischio di marciume.
Un’altra mossa furba: togli la pianta dal vaso IKEA e controlla il fondo. Se vedi radici marroncine troppo fitte o un fondo bagnato, rinvasala subito in un vaso appena più grande, con uno strato drenante di argilla espansa.
Il respiro notturno
La Kalanchoe è una pianta CAM, cioè apre gli stomi solo di notte per respirare. Questo significa che se la tieni in un ambiente chiuso e secco (come un salotto con termosifoni accesi), le foglie si disidratano anche se il terreno è umido.
Ogni tanto — una o due volte a settimana — spostala di notte vicino a una finestra leggermente aperta o in una stanza più fresca e ventilata. È un piccolo accorgimento che mantiene le foglie turgide e lucide e prolunga la fioritura.
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Come far durare i fiori
I fiori della Calandiva non appassiscono tutti insieme, ma “a scaglioni”. Se tagli con le dita solo le corolle secche alla base del peduncolo, la pianta concentra l’energia sui boccioli successivi e continua a fiorire per 6–8 settimane consecutive. Se invece lasci tutti i fiori secchi, la pianta crede che il suo ciclo sia finito e interrompe la fioritura.
Il taglio strategico
Quando l’ultimo fiore appassisce, non buttarla! Taglia gli steli sfioriti fino a 2 cm sopra una coppia di foglie. Poi sospendi le annaffiature per una settimana e sposta la pianta in un punto molto luminoso, ma non caldo. Dopo circa un mese cominceranno a spuntare nuovi germogli laterali. Quelli diventeranno i rami della prossima fioritura.
Come farla rifiorire
La Kalanchoe rifiorisce solo se percepisce giornate corte: è una pianta a fotoperiodo breve. Per stimolare nuovi boccioli, da settembre in poi puoi coprirla ogni sera con un sacchetto di carta o un telo scuro per 14 ore, e scoprirla al mattino. Dopo 3–4 settimane vedrai formarsi minuscoli nuovi boccioli: quello è il segnale che ha “capito” che sta tornando la stagione della fioritura.
