Può sembrare strano ma esistono delle varietà di ciclamino che sono profumate e hanno un profumo meraviglioso. È un dettaglio che sfugge a molti perché, nel tempo, le selezioni commerciali hanno privilegiato la forma del fiore, la resistenza e la durata, mettendo in secondo piano il profumo.
Oggi, chi acquista ciclamini nei vivai raramente si imbatte in varietà profumate, e questo contribuisce a creare il mito del ciclamino “senza odore”.
In realtà, basta tornare alle specie botaniche o a poche linee selezionate per ritrovare un profumo autentico, deciso e inaspettatamente complesso.
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La differenza tra ciclamini botanici e ibridi moderni
Quando parlo di ciclamini profumati, quasi sempre mi riferisco ai botanici, veri depositari del profumo originario. Le specie selvatiche hanno conservato caratteristiche che gli ibridi moderni hanno in gran parte perso.
Le varietà coltivate oggi, soprattutto quelle da vaso vendute in autunno e inverno, appartengono quasi tutte al Ciclamino Persicum: una specie splendida, ma che attraverso decenni di incroci ha visto attenuarsi notevolmente la profumazione naturale.
I botanici, invece, mantengono una struttura più semplice, fiori spesso più piccoli e una capacità di profumare l’aria nelle ore più fresche. È come se la pianta, libera da esagerazioni estetiche, avesse più energia da dedicare al profumo.
Le varietà profumate e come riconoscerle
Ogni volta che qualcuno vuole sapere quali ciclamini profumano davvero, cito sempre le stesse specie e linee, perché sono quelle che non deludono mai.
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Il ciclamino boscolino (Cyclamen purpurascens) è probabilmente il più ricco di aroma tra tutti. Fiorisce a fine estate e inizio autunno, spesso quasi nascosto tra il fogliame, ma basta avvicinarsi per sentire un profumo di bosco intenso, con una punta dolce che ricorda foglie bagnate e violette.
Il ciclamino primaverile (Cyclamen repandum) è più delicato, sia nella forma che nella fragranza. I suoi fiori viola, che sbocciano tra marzo e aprile, emanano un aroma lieve ma elegante, quasi un soffio di pulito misto a note floreali morbide.
Tra gli ibridi coltivati, esistono comunque alcune linee che riportano in primo piano l’aroma. Le più note sono la linea ‘Odora’ e la ‘Absolu’, entrambe derivate dal Ciclamino Persicum, ma selezionate proprio per restituire al fiore una fragranza dolce, più presente rispetto agli altri ibridi.
Per riconoscere un ciclamino profumato, uso sempre lo stesso trucco: avvicino il naso nelle ore più fresche della giornata, soprattutto mattina e sera. È in quei momenti che le note aromatiche si liberano meglio.
Il profumo dei ciclamini
Descrivere il profumo dei ciclamini è un po’ come raccontare un ricordo d’infanzia: ci sono sfumature difficili da tradurre in parole. Il purpurascens ha un aroma profondo, persino un po’ misterioso. Quando lo sento, penso sempre ai sentieri muscosi dopo la pioggia. Esprime una dolcezza terrosa, che potrei definire quasi romantica.
Il repandum invece ha una personalità più gentile. Il suo profumo è leggero, ma allo stesso tempo definito, quasi un richiamo primaverile anticipato. C’è chi lo paragona al profumo di alcune violette, ma secondo me contiene un accento più fresco, come aria pulita al mattino.
Le linee ‘Odora’ e ‘Absolu’ del Persicum regalano un profumo più accessibile, soave e vagamente zuccherino. Mi piace usarle vicino alle finestre perché, quando apro i vetri, il movimento dell’aria porta con sé una fragranza che avvolge la stanza senza invaderla.
È un equilibrio perfetto per chi vive in appartamento e vuole un tocco di natura che si faccia notare con discrezione.
