Quando prendo le talee di ortensia durante l’inverno, so già che servirà un po’ di pazienza. Il freddo rallenta ogni processo naturale e la pianta entra in una sorta di riposo, quasi volesse risparmiare energie in attesa della primavera.
In inverno hanno bisogno di più tempo, più calore e un ambiente leggermente più stabile però con qualche accortezza si possono ottenere risultati davvero soddisfacenti.
Ed è qui che entra in gioco la patata, un aiuto semplice che uso da anni.
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Perché la patata aiuta
Quando ho scoperto questo trucco, non immaginavo che la patata potesse essere così preziosa per le ortensie. In realtà ha alcune qualità naturali davvero utili: mantiene l’umidità costante, offre una leggera protezione dalla disidratazione e crea un piccolo microambiente stabile attorno alla talea.
È proprio ciò che manca alle talee in inverno, quando l’aria è più secca e le temperature oscillano tra caldo e freddo a seconda di dove si tiene il vasetto.
Ho notato che infilare la talea in una patata ben soda aiuta a evitare gli sbalzi e permette ai futuri capillizi radicali di formarsi in un ambiente più morbido e idratato. Non è un trucco magico, ma una pratica naturale e sorprendentemente efficace.
Come preparo le talee
In inverno scelgo sempre rametti giovani ma non troppo teneri, lunghi circa dieci centimetri. Tolgo le foglie basse lasciandone un paio soltanto nella parte alta, così che la talea possa concentrarsi sulla radicazione.
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A questo punto prendo una patata soda, non germogliata e senza parti rovinate. Con un piccolo coltellino faccio un foro dritto, profondo quanto basta per far entrare il fusticino senza che si muova. Inserisco la talea con delicatezza, lasciando che la patata faccia il resto con la sua naturale umidità.
A casa mia, durante l’inverno, metto sempre tutto in un vasetto con un terriccio leggero e ben drenato, così da evitare ristagni che potrebbero creare marciume.
Come gestisco luce, umidità e tempi di radicazione
Nei mesi freddi sposto sempre le talee in patata in un punto luminoso ma lontano dalle correnti. Una finestra esposta a est funziona benissimo.
Non esagero mai con l’acqua: il terriccio deve essere appena umido, perché la patata da sola conserva già una buona dose di idratazione. Controllo ogni settimana e quando vedo che la patata inizia a raggrinzirsi leggermente so che è normale, perché sta cedendo umidità alla talea.
Di solito, dopo tre o quattro settimane, noto i primi nuovi getti: è il segnale che le radici hanno iniziato a formarsi. Solo allora taglio con cura l’estremità inferiore della patata, senza disturbare le radici, e trapianto la nuova piantina in un vasetto più grande.
In primavera sarà pronta per entrare in giardino, sana e vigorosa.
