La Storia della Monstera

Sconosciuta, poi famosissima, poi ancora una fase di oblio e, infine, un nuovo periodo in cui è amata e apprezzata: la Monstera è sicuramente una pianta fuori dal comune.

Gran parte del merito va al suo aspetto particolare. Hai mai visto, infatti, una pianta da interni che abbia foglie così grandi e così… strane?

Eppure è proprio la sua stranezza a rendere questa pianta un piccolo grande miracolo della botanica.

Per conoscerla meglio, ti raccontiamo un po’ della sua storia così che non guarderai mai più la tua monstera allo stesso modo!

Le origini e il motivo dei “buchi”

Iniziamo dal passato remoto: lontano, ma interessante per capire fino in fondo le caratteristiche di questa pianta.

L’habitat originario di questa pianta è l’America Latina dove essa viveva (e vive ancora) nelle zone più umide come ad esempio le foreste.

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Proprio nelle foreste pluviali la monstera viveva indisturbata crescendo non a terra, con le radici nel terreno, ma tendendo ad arrampicarsi sulle altre piante per raggiungere posti un pin più luminosi.

Secondo alcuni botanici, la ragione dei buchi delle sue foglie andrebbe ricercata proprio in questo habitat originario: essendoci abbastanza vento durante le piogge forti, le foglie con buchi o rientranze erano maggiormente resistenti e non si rompevano in caso di folate troppo forti.

Il nome e la moda europea

Fu il botanico Adanson, nel XVIII secolo, a dare alla pianta il nome di Monstera.

In realtà, la parola latina “monstrum” non si traduce con il nostro attuale mostro, ma con “prodigio” ossia come qualcosa di strano o inusuale.

Per questo, la parola farebbe riferimento alla particolarità e alla grandezza delle sue foglie e assolutamente non a un brutto aspetto della pianta.

Le prime piante che furono importate dal Messico e da altri Paesi dell’America Centrale e Meridionali furono utilizzate in Europa per decorare serre e ambienti domestici. Così, la monstera divenne una famosa pianta ornamentale.

Gli anni ’70

Fu, però, solo negli anni ’70 del ‘900 che la monstera iniziò a diventare davvero popolare.

Con il più ampio diffondersi del concetto di design, la monstera divenne una di quelle piante che, per la propria forma, rappresentava un elemento di arredo più che una semplice pianta.

Non è raro, quindi, vedere la monstera in molti film o pubblicità di quegli anni.

L’oblio

Poi, per un paio di decenni, la monstera è stata un po’ dimenticata. Non si sa bene perché: secondo alcuni, semplicemente perché passò un po’ di moda, come se si trattasse di un vestito; secondo altri perché si diffuse la falsa diceria che fosse altamente velenosa e, quindi, pericolosa da tenere in casa.

Non si sa quale sia la vera ragione, fatto sta che, per un po’, la monstera è rimasta una di quelle piante che in pochi conoscevano.

La nuova fama

Negli ultimi anni la monstera è tornata a essere una delle piante da appartamento più diffuse e amate.

Come se fosse stata scoperta da poco, la curiosa forma delle sue foglie ha colpito anche chi non è proprio un grande amante delle piante. Così, questa meravigliosa pianta da interni è tornata ad addobbare i salotti delle case con il suo colore intenso e la sua… meravigliosa stranezza.

Le leggende

Intorno a questa curiosa pianta sono tante le leggende e le storie, alcune vere, altre sicuramente rivisitate da chi ha esportato la monstera dai suoi luoghi originari.

Una tradizione vuole che la monstera indicherebbe i tesori nascosti e che, quindi, in passato venisse piantata lì dove si credeva ci fossero tesori per poi scavare lì dove quella si protraeva.

Una leggenda vuole, invece, che le grandi foglie di queste piante possano essere usate come ventaglio per scacciare le energie negative da casa.

Infine, nel suo habitat naturale può accadere che sulla pianta sbocci un raro fiore chiaro: secondo alcuni, porterebbe fortuna e, quindi, andrebbe indossato come decorazione nel giorno delle nozze; secondo altri, sarebbe invece un simbolo di sventura.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".