Non c’è amante delle piante che non abbia, almeno una volta nella vita, “adottato” un’orchidea.
Questa pianta esotica è molto famosa per i suoi fiori dalla forma e dai colori unici, simili a farfalle. Caratterizzata da una moltitudine altissima di specie e varietà, la più comune in Italia è sicuramente la phalaenopsis, ossia quella che normalmente troviamo dal fioraio, ma anche spesso nei supermercati.
Quando la acquistiamo, o la riceviamo in dono, nella maggior parte dei casi l’orchidea è in un vaso trasparente in plastica morbida.
Il dubbio, per molti, è se dobbiamo lasciare questa piantina nel suo vaso con queste caratteristiche o rinvasarla in un vaso nuovo.
COSA SCOPRIRAI
Lasciare la pianta in vaso
La cosa giusta da fare è lasciare l’orchidea nel suo vaso trasparente in plastica morbida.
Al massimo, una volta portata la pianta a casa, pulite l’esterno del vaso con un po’ d’acqua e sapone di Marsiglia, ma non cambiatelo assolutamente.
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In realtà, il vaso trasparente in cui è stata messa la vostra orchidea è anche importante per una serie di benefici e non va sostituito con un altro vaso che sia scuro o colorato.
Vantaggi del vaso trasparente
Ma perché il vaso trasparente è così importante per l’orchidea?
Il primo motivo è che consente alla luce solare di arrivare più facilmente alle radici della pianta. Queste sono molto sensibili e, proprio grazie al contatto diretto con la luce, si mantengono sane ed evitano di marcire. Inoltre, garantiscono un maggiore benessere generale alla pianta.
Tuttavia, il vaso trasparente ha anche un altro vantaggio. Possiamo verificare attraverso la trasparenza proprio lo stato delle radici, se sono sane o meno.
In questo modo, possiamo accorgerci di ogni eventuale danno alle radici o se queste stanno iniziando a marcire e intervenire in tempo.
Il momento del rinvaso
Dal momento in cui acquistiamo o riceviamo la nostra orchidea, non dobbiamo rinvasarla per almeno un anno.
Normalmente, ci accorgiamo che è il momento di rinvasare in quanto le radici, ormai troppo grandi per il vaso, tendono a spingere l’orchidea verso l’alto.
Il momento perfetto per effettuare il rinvaso è all’inizio della primavera, proprio quando l’orchidea sta per uscire dal suo periodo di riposo per crescere e fiorire ancora.
Se avete dimenticato di rinvasare agli inizi della primavera, niente paura. In tal caso, infatti, potete rinvasare nel periodo immediatamente prima all’ingresso dell’orchidea nella sua fase di riposo vegetativo, quindi agli inizi dell’autunno.
Attenzione: se avete dubbi su quando sia il momento giusto per rinvasare, potete chiedere consiglio al vostro fioraio o giardiniere di fiducia.
Come rinvasare
Per rinvasare correttamente l’orchidea, innanzitutto dovete bagnare il terreno in modo da ammorbidirlo.
Poi, con una paletta o un coltello, staccate un po’ il terriccio dalle pareti del vaso. Capovolgetelo e inclinatelo, afferrando delicatamente l’orchidea e facendo massima attenzione a non spezzare lo stelo o rovinare le foglie. Pian piano, la pianta scivola via dal vaso vecchio.
Infine, una volta estratta la pianta, mettetela nel nuovo vaso. Esistono specifici terricci per l’orchidea, composti da truciolato e corteccia.
L’ideale è un terreno dal pH che si aggira intorno al 6, quindi leggermente acido, che assicura un habitat perfetto a questa pianta.
Tipologia di vaso
Per quanto riguarda il nuovo vaso della vostra orchidea, questo deve essere assolutamente trasparente e dal diametro leggermente più grande del vaso precedente.
Circa il materiale, potete scegliere un vaso in plastica o in policarbonato: entrambi i materiali sono molto utili anche a mantenere costante il tasso di umidità del terreno.