Decidere di prendersi cura di un’Orchidea è una scelta coraggiosa, ma ricca di risvolti positivi: pur non essendo la pianta più facile da coltivare, infatti, la sua bellezza ripaga di ogni sforzo.
La sua varietà più comune e venduta in Italia è la phalaenopsis, caratterizzata da ampie foglie basali e delicati fiori dal colore bianco, rosa o viola.
Di solito, non riusciamo a farla durare tantissimo e la vediamo appassire precocemente. Ma quanto può vivere questa pianta? E quali sono i metodi per farla durare tanto?
COSA SCOPRIRAI
Normale Ciclo vitale
Il ciclo vitale di un’orchidea oscilla tra fasi di riposo vegetativo, che coincidono con i mesi autunnali e invernali, e fasi di risveglio, in cui dà il meglio di sé e fiorisce, e che coincidono con la primavera e l’estate.
In natura, questa pianta vive in totale fino a 20 anni. Il suo habitat di origine è quello delle zone tropicali dove non è raro trovarla rigogliosa all’ombra di piante o alberi più alti.
Quando tenuta a casa, ovviamente, la sua vita media si riduce e la pianta riesce a vivere fino a un massimo di 10-15 anni, anche se mediamente riusciamo a farla vivere con le nostre normali cure per 4-5 anni.
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In realtà, riuscire a far vivere l’orchidea fino a 15 anni è possibile anche per chi non è un esperto del mondo vegetale. Basta seguire alcuni suggerimenti importanti.
Usa un vaso trasparente
L’orchidea, per potersi mantenere al meglio, deve essere tenuta in un vaso trasparente.
Le radici sotterranee, infatti, non sono diverse da quelle aeree: in natura, tutte le radici della pianta sono fuori dal terreno e, di conseguenza, hanno bisogno di essere esposte alla luce. Ciò è possibile solo attraverso l’uso di un vaso trasparente che può portare tantissimi altri benefici alla tua orchidea.
Rinvasa ogni 2 anni
Per garantire una crescita costante e regolare alla pianta, rinvasa almeno una volta ogni 2 anni. Prendi un vaso leggermente più profondo e ampio del precedente, senza sceglierne uno eccessivamente grande, e fai molta attenzione nella procedura per evitare di danni alla pianta.
Ricorda, inoltre, che il vaso deve essere dotato di normali fori di drenaggio, attraverso cui il terreno elimina tutta l’acqua in eccesso.
Concima
Se vuoi far vivere a lungo la tua orchidea, concimarla non è solo importante, ma rappresenta un vero e proprio presupposto. Infatti, un buon apporto di sostanze nutritive favorisce una vita più lunga e sana.
L’ideale è usare un fertilizzante specifico per questa pianta. Ottimo è quello basato sulla formula 30:10:10 (N:P:K) che vuol dire: 30 parti di azoto, 10 parti di fosforo (P) e 10 parti di potassio (K), da somministrare agli inizi della primavera.
Somministralo secondo le indicazioni fornite sulla confezione del prodotto senza eccedere, magari utilizzando ogni tanto anche qualche rimedio naturale.
Cura le radici aeree
Come abbiamo detto prima, in natura tutte le radici dell’orchidea sono aeree. Quando la nostra pianta sviluppa queste radici a casa non dovresti spaventarti: è semplicemente un segno che è in un particolare stato di benessere.
Alcuni preferiscono potarle per motivi estetici. In realtà, se te ne prendi cura nel modo giusto, puoi prolungare la vita della pianta.
Assicurati, quindi, che anche queste radici ricevano luce solare indiretta e che siano esposte al giusto tasso di umidità ambientale vaporizzando un po’ d’acqua su di esse ogni 4-5 giorni.
Non forzare la fioritura
Di certo, la tua orchidea non può essere sempre fiorita! Il periodo di fioritura coincide, normalmente, con la primavera e la prima parte dell’estate.
Alcune persone forzano una fioritura autunnale o invernale, sottoponendo la pianta a uno shock termico (tenendola all’esterno e poi riportandola in casa) in modo da “fingere” un cambio di stagione e farla fiorire.
Questo metodo, seppur talvolta efficace, indebolisce lo stato di salute generale della pianta alterando il suo ciclo vitale e riducendo la sua aspettativa di vita.