La mia prima esperienza (e i primi errori) con il Pothos

Fino a pochi anni fa, la parola Pothos era per me non meno strana del nome di un personaggio dei cartoni animati. Di certo, non avrei mai pensato si trattasse di una pianta.

La “scoperta“, se così vogliamo chiamarla, è avvenuta quando me ne è stato regalato uno. Da lì, ho iniziato a conoscere questa pianta imparando che è una delle più famose e amate piante da interni.

Ma questo percorso di scoperta non è stato certo privo di difficoltà! Prima di imparare a coltivare il pothos, nonostante alla facilità di coltivazione, ho vissuto alcuni suoi problemi e commesso alcuni errori. Proverò a raccontarli così che possano essere d’aiuto a chi, come me, ne ha ricevuta una in dono.

La scelta del posto

La prima cosa che ho dovuto fare col mio pothos è stata cercare un posto adatto per farla crescere.

Inizialmente ho pensato che fosse giusto tenerla su di una mensola alta, in modo che le sue lunghe fronde scendessero elegantemente verso il basso. Si tratta di una buona soluzione, ma mi sono presto imbattuto in due ostacoli:

  • la poca luce: di solito le mensole alte sono al di sopra della luce che entra in casa da finestre (spesso collocate più in basso rispetto a esse);
  • la difficoltà nell’innaffiatura: tenere il pothos troppo in alto può essere un po’ scomodo per quando bisogna innaffiarlo.

Ho provato a risolvere mettendo il pothos su di una mensola più bassa o su di un tavolino da salotto. In questo caso, la luce seppur intensa colpiva indirettamente la pianta. Inoltre, innaffiarla è stato molto più agevole.

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Il consiglio è, quindi, di tenere il pothos non troppo in alto e in un posto alla luce solare indiretta.

Il rinvaso in acqua

Con un altro pothos che ho ricevuto in regalo, più tardi, ho commesso un errore di cui nessuno mi aveva mai parlato.

Come forse qualcuno già sa, il pothos può essere coltivato sia nel terreno sia in acqua (si parla in tal caso di idrocoltura). Il pothos che avevo ricevuto era in terreno ma, dopo un po’, ho deciso di rinvasarlo in acqua.

Beh, dopo qualche settimana, la pianta ha cominciato ad appassire. Ho cercato un po’ di informazioni online e chiesto al vivaista e ho scoperto che, seppur teoricamente è possibile coltivare la pianta tanto in terra quanto in acqua, passarla da una coltivazione all’altra può essere uno shock per la pianta.

In pratica, è come se la pianta si abituasse a un ambiente piuttosto che a un altro, ragion per cui nel passarla dal terreno all’acqua, spesso reagisce male e comincia ad appassire.

Non sempre questo accade, ma è un elemento di cui tener conto.

Per tenere a mente alcuni segreti di coltivazione di questa pianta c’è questo fantastico video:

Il segreto del bagno

Solo dopo aver acquisito un po’ di esperienza con questa pianta, ho scoperto che un altro elemento importante alla sua crescita è l’umidità.

Il pothos, infatti, ama gli ambienti in cui il tasso di umidità risulta abbastanza alto. Così, ho capito il perché il mio pothos aveva una crescita molto lenta e le foglie sempre abbastanza flosce e opache.

Per risolvere mi è bastato spostare la pianta in… bagno! Sì, perché il bagno è la stanza dove in genere il tasso di umidità è più alto del resto della casa e, dunque, qui il pothos è cresciuto subito più in fretta e senza problemi.

Come ho poi scoperto in seguito, un’altra stanza adatta a ospitare questa pianta è la cucina.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".