Che vuol dire che i Cactus si “clonano da soli”?

Quando si afferma che i cactus si “clonano da soli”, si fa riferimento a un particolare tipo di riproduzione, chiamata riproduzione vegetativa o asessuata, attraverso cui una pianta può generare nuovi individui identici a sé stessa senza l’intervento di fiori, semi o impollinazione.

Questo processo, comune a molte piante succulente, permette al cactus di espandersi, rigenerarsi e perpetuarsi nel tempo anche in condizioni ambientali estreme, dove la riproduzione sessuale risulta difficile o inefficiente.

Nel linguaggio scientifico, questi nuovi individui sono cloni genetici: hanno lo stesso DNA della pianta madre.

Vediamo ora in dettaglio come funziona questo fenomeno.

La riproduzione nei cactus

I cactus possiedono una sorprendente capacità di rigenerazione: possono produrre nuove piante da una parte del corpo.

In natura, questo avviene quando, ad esempio, un ramo o un “pezzo” di cactus cade al suolo e attecchisce formando radici proprie.

Questo frammento, che mantiene le caratteristiche genetiche dell’individuo originario, è a tutti gli effetti un clone.

Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!

Questa forma di riproduzione è favorita dalla struttura particolare dei cactus, che immagazzinano grandi quantità d’acqua e risorse nei tessuti interni.

È lo stesso principio che viene sfruttato quando si fa una talea in ambito orticolo.

Strategia in assenza di impollinazione

Una delle modalità più frequenti di clonazione spontanea nei cactus è la produzione di polloni, ovvero piccole piante figlie che nascono alla base del fusto principale.

Questi polloni crescono attaccati alla pianta madre finché non raggiungono una certa autonomia;

Alcune specie, come Opuntia o Echinopsis, sono particolarmente prolifiche nella produzione di polloni.

In climi desertici, dove la pioggia è rara e la fecondazione dei fiori è limitata dalla scarsità di insetti impollinatori, la propagazione clonale rappresenta una strategia efficace di sopravvivenza ed espansione.

Clonazione come strategia di adattamento

Riprodursi per clonazione è, per i cactus, un vantaggio evolutivo.

Le piante che vivono in ambienti aridi devono affrontare condizioni estreme: mancanza d’acqua, escursioni termiche, vento e suoli poveri.

In queste circostanze, la riproduzione sessuata, che richiede energia, produzione di fiori, impollinazione e maturazione dei semi, può diventare rischiosa o inefficace.

Al contrario, attraverso la clonazione, i cactus possono moltiplicarsi rapidamente e colonizzare nuove aree con meno dispendio energetico.

Questo meccanismo è anche un efficace metodo di recupero: se la parte aerea di una pianta viene danneggiata, i tessuti residui possono rigenerarsi, assicurando la continuità dell’organismo. In un certo senso, ogni parte di un cactus è potenzialmente una nuova pianta.

Alcuni svantaggi di questo meccanismo

Tuttavia, la clonazione vegetativa non è priva di svantaggi. Poiché i nuovi individui sono geneticamente identici alla pianta madre, la variabilità genetica si riduce.

Questo può rendere l’intera popolazione più vulnerabile a malattie o cambiamenti ambientali improvvisi.

Per questo motivo, molte specie di cactus mantengono la capacità di riprodursi anche sessualmente, alternando le due strategie in base alle condizioni esterne.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.