Come scegliere tra Nanouk e miseria quale tradescantia fa al caso tuo?

Chi cerca una pianta ricadente per il balcone o per il davanzale si trova spesso davanti a un dubbio: meglio la Tradescantia Nanouk, con le sue foglie colorate e moderne, o la più comune erba miseria, la Tradescantia fluminensis, rustica e instancabile?

A vederle, sembrano parenti strette – e lo sono, sono entrambe tradescantie – ma hanno esigenze e comportamenti molto diversi.

Saperli riconoscere è fondamentale per non rimanere delusi e per capire quale delle due possa adattarsi meglio al proprio spazio esterno.

Tradescantia Nanouk

La Nanouk è stata selezionata in serra come pianta ornamentale da interni, ed è facile capire il perché: le sue foglie carnose, con striature verdi, bianche e rosa, sembrano dipinte a mano. Su un balcone o davanzale diventa subito un punto focale, un tocco decorativo che non passa inosservato. Ma la sua bellezza ha un prezzo: è meno resistente rispetto alla cugina miseria.

La Nanouk ama molta luce, ma non il sole diretto delle ore più calde, che può bruciare le foglie e far perdere le sfumature rosa. Tollera bene l’esterno in primavera ed estate, purché protetta dal vento e dal caldo eccessivo. Il suo punto debole è l’acqua: teme ristagni, che possono far marcire rapidamente le radici, ma soffre anche se il terriccio rimane troppo secco a lungo. È una pianta che chiede equilibrio e un po’ di attenzione costante.

Erba miseria

L’erba miseria, invece, è la pianta che sembra non arrendersi mai. Può vivere in vaso, in cassetta, persino in una fessura tra i mattoni, e continua a crescere con i suoi lunghi tralci verdi e lucidi. Non ha la spettacolarità della Nanouk, ma compensa con la sua robustezza. Sopporta bene la mezz’ombra, tollera anche la luce diretta se abituata gradualmente e non si offende se ci si dimentica di annaffiarla per qualche giorno.

Cresce veloce, a volte fin troppo: se non controllata tende a invadere tutto lo spazio, allungandosi senza misura. Per un balcone o davanzale è perfetta se si cerca una pianta cascante e resistente, ma richiede qualche potatura di contenimento per non diventare disordinata.

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Pro e contro

Scegliere tra le due significa chiedersi cosa si desidera davvero. La Nanouk è ideale per chi vuole una pianta scenografica, che regali colore e originalità al balcone, ma va trattata quasi come un gioiello da custodire, con irrigazioni regolari e un’esposizione studiata. È più lenta nella crescita e più sensibile, ma in cambio offre un aspetto raro e raffinato.

L’erba miseria, al contrario, è la scelta giusta per chi vuole coprire velocemente spazi e avere una pianta che non richiede attenzioni continue. Il suo punto debole è l’aspetto meno raffinato: con foglie solo verdi, tende a risultare meno ornamentale, ma garantisce un effetto pieno e vivace con pochissime cure.

Quale scegliere per balcone o davanzale

Se il balcone è molto esposto al sole diretto e caldo, la miseria resisterà meglio della Nanouk, che rischierebbe di perdere il suo colore e di bruciarsi. Se invece si tratta di un davanzale luminoso ma riparato, la Nanouk darà grandi soddisfazioni, mantenendo intatte le sue sfumature rosa e verdi.

C’è poi la possibilità di abbinarle: coltivarle insieme permette di avere il meglio dei due mondi, con la resistenza della miseria che fa da base e i tocchi di colore della Nanouk che emergono come accenti decorativi.

Una scelta che dipende dal carattere del giardiniere

In fondo, scegliere tra la Tradescantia Nanouk e la miseria significa anche riconoscere il proprio approccio alle piante. Chi ama dedicare tempo e attenzione troverà nella Nanouk una compagna affascinante, da seguire passo passo. Chi invece preferisce soluzioni semplici e robuste si affiderà alla miseria, che sa cavarsela quasi da sola.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quel tipo di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!