Tre piccoli gesti per far fiorire la dipladenia ininterrottamente per tutto novembre

La Dipladenia non è “capricciosa”: è coerente. Se in inverno le dai tre segnali chiari e sempre uguali, continua a produrre boccioli come se l’estate non fosse mai finita. Non ti parlerò di esposizione, annaffiature o terriccio: qui facciamo tre mosse particolari, quasi invisibili, che cambiano davvero il ritmo della fioritura quando fuori le giornate sono corte.

Illuminazione aggiuntiva

La Dipladenia forma nuovi boccioli quando percepisce luce radente e continua, non abbaglio dall’alto. Metti una lampada LED bianco neutro a 30–40 cm dal lato della pianta e falla lavorare in obliquo, dalle 17 alle 19, tutti i giorni. Sotto al vaso appoggia un cartoncino bianco (o un pannello riflettente dietro alla chioma): il rimbalzo illumina la parte bassa, dove spesso i rami smettono di fiorire in inverno.

Prima di accendere, passa un panno asciutto su ogni foglia: togliere la polvere aumenta la fotosintesi più di qualunque booster. Dodici minuti di “riscaldamento” (lampada accesa mentre pulisci) e poi altre due ore piene con timer. È una micro-routine che, dopo 10–14 giorni, si traduce in punte compatte e peduncoli più corti: il segnale che la pianta ha capito che la stagione non è finita.

Stop ai semi

In inverno la Dipladenia disperde forza in due cose inutili: baccelli di semi che passano inosservati e rami ciechi che fanno solo foglie. Ogni tre giorni, a mezzogiorno (quando asciuga in fretta), cerca sotto le corolle sfiorite: se senti un piccolo bozzetto allungato, è un seme in formazione.

Toglilo con un giro secco del peduncolo alla base; è energia che torna subito ai boccioli. Poi passa alla chioma: i rami ciechi si riconoscono perché terminano in una foglia piena, senza puntina di bocciolo. Contali fino a due nodi dal basso e accorciali di un singolo nodo, scegliendo una gemma laterale rivolta verso la luce.

Nel giro di due settimane, i punti di taglio emettono ramificazioni brevi con gemme visibili; la pianta smette di allungarsi a vuoto e concentra la spinta dove serve: sui fiori.

Evita gli sbalzi termici

I boccioli cadono più per sbalzi invisibili che per freddo vero. Tieni le radici isolate dal pavimento usando un disco di sughero o un tagliere di legno sotto al vaso: bastano pochi millimetri per evitare il “colpo di pavimento” che fa mollare i peduncoli. Davanti alla pianta crea un parabrezza discreto: una cornice o un libro alto messo di taglio tra porta e vaso spezza gli spifferi senza togliere luce.

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E occhio al gas etilene vicino alla pianta: fruttiera con mele o banane = boccioli che ingialliscono e si staccano. Sposta la frutta altrove e, la sera, apri la finestra due minuti lontano dalla pianta: ricambio breve, niente corrente diretta. Questo micro-protocollo di stabilità vale più di qualunque “coccola”: boccioli che arrivano a fiore, corolle che durano giorni in più.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".