Vuoi mantenere la tua orchidea sana e al meglio? In tal caso, ti consiglio di imparare a pulire le sue radici.
Quando parlo di pulizia io parlo di imparare ad osservare le condizioni delle radici, ripulire l’apparato radicale da quelle ormai guaste, mettere in pratica eventuali accortezze che possano mantenere l’apparato radicale dell’orchidea sempre sano.
Vediamo insieme come pulire le radici dell’orchidea.
COSA SCOPRIRAI
Perché pulire le radici
Le radici dell’orchidea sono una parte vitale della pianta e devono essere curate per garantirne la salute e la bellezza.
Una pulizia regolare aiuta a mantenere le radici libere da parassiti, detriti e sali in eccesso, che possono influire sulla capacità della pianta di assorbire i nutrienti dal terreno.
Inoltre, le orchidee spesso si legano alle radici se non vengono rinvasate regolarmente, il che può portare a una crescita stentata e a una diminuzione della fioritura.
Le radici svolgono anche un ruolo chiave nell’ancoraggio della pianta nel suo vaso, quindi pulirle è essenziale per mantenere la pianta eretta e sana.
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Una corretta pulizia delle radici delle orchidee aiuta anche a ridurre il rischio di marciume radicale, che può essere difficile da trattare e può causare rapidamente danni all’intera pianta.
Individua le radici ancora sane

Innanzitutto, devi prestare attenziona a distinguere la radice in vaso da quella aerea, due tipi di radici con funzioni diverse e con una composizione diversa.
La radice in vaso che sta sicuramente crescendo ha la punta di un colore diverso. Una radice asciutta ha un colore verde chiaro, tendente al grigio. Una punta di radice che si allunga ha un colore verde acceso.
Proprio quella di un colore diverso è la punta di accrescimento che segnala il suo prolungamento, muovendosi all’interno del vaso.
Rimozione dell’orchidea dal vaso
Rimuovere un’orchidea dal suo vaso può essere un processo delicato. La pianta e le sue radici sono delicate e una manipolazione sbagliata può causare danni alla pianta o portare a malattie.
Per rimuovere in sicurezza l’orchidea, inizia tenendo delicatamente la base della pianta e ribaltando il vaso.
L’orchidea dovrebbe scivolare fuori facilmente con l’aiuto della gravità. Se la pianta è bloccata nel vaso, usa una spatola per allentare il bark attorno alle radici.
Una volta che l’orchidea è libera, adagiala su una superficie piana e pulita e scuoti delicatamente via il terriccio o i detriti in eccesso. Fai attenzione a non danneggiare le radici durante lo scuotimento.
Pota le radici guaste

Fai in modo di ripulire l’apparato radicale da eventuali radici secche e avvizzite, utilizzando cesoie ben disinfettata.
Le uniche radici che devi tenere sono quelle dalla colorazione grigiastra o verde acceso: la colorazione varia solo in base al fattore umidità.
Vanno potate all’attaccatura al colletto tutte quelle che hanno un aspetto differente da quello appena descritto, molli, annerite, rinsecchite, che si sfilano al solo tatto.
Disinfettale con una soluzione fungicida e cospargi i tagli con della cannella, un ottimo disinfettante naturale.
Le condizioni ideali da garantire all’apparato radicale
Le radici dell’orchidea necessitano di essere arieggiate poiché l’umidità potrebbe rammollirle e non renderle capaci di sostenere la pianta. Non dimentichiamo che servono per aggrapparsi.
Il substrato
Le componenti che compongono il substrato dell’orchidea devono un’abbondante circolazione dell’aria e un eccellente drenaggio.
Si tratta di un substrato di coltivazione formato da corteccia, generalmente di Abete rosso e di Pino frantumata in piccole parti, fibra di cocco, argilla espansa e sfagno.
Caratteristiche di un vaso adatto

Il vaso deve essere trasparente. Il vaso trasparente è utile per constatare innanzitutto la pulizia e lo stato di salute delle radici, prive di muffe o parassiti, che spesso ne compromettono lo stato di salute viste le condizioni di umidità.
La trasparenza inoltre consente di capire quando l’orchidea ha bisogno di innaffiature, costatando molto più facilmente il colore delle radici: radici verdi, e quindi ancora umide, oppure grigiastre, quindi bisognose di acqua.
Oltre ai fori di scolo sul fondo è opportuno che tu pratichi dei fori su tutta la superficie del vaso, in modo fai da te.
Questi fori aiuteranno a mantenere arieggiato il substrato ed a far circolare l’aria di cui radici epifite come quelle dell’orchidea hanno bisogno.
Regole per innaffiare
Soprattutto nei mesi freddi, quando immergiamo le nostre orchidee in acqua per le innaffiature, dobbiamo aver premura di utilizzare acqua tiepida.
L’ideale sarebbe avere l’acqua ad una temperatura tra i 25 e i 30 gradi nella quale le radici possano distendersi e assorbire l’acqua di cui hanno bisogno senza alcun danno dovuto ad una temperatura fredda.
Non bagnare le foglie ed il colletto. Bagnare le foglie potrebbe voler dire lasciare umide le insenature che tengono la foglia attaccata al colletto, innescando serie conseguenze per l’orchidea. Puoi innaffiarla per immersione.
Un metodo sicuro per capire se l’orchidea ha bisogno di acqua è quello di dare un occhio alle radici attraverso il vaso trasparente.
Una radice umida ha una colorazione verde brillante, quindi non ha bisogno di acqua. Una radice asciutta e assetata ha una colorazione grigiastra quasi come se fosse avvolta in una patina.