Se vuoi raccogliere Acqua Piovana ci sono delle cose che non puoi non sapere

Raccogliere l’acqua piovana è una di quelle abitudini intelligenti che ogni appassionato di giardinaggio dovrebbe considerare.

Non solo permette di risparmiare, ma migliora anche la salute delle piante e riduce l’impatto ambientale del giardino.

Tuttavia, per farlo in modo efficace e sicuro, ci sono alcuni aspetti importanti da conoscere fin dall’inizio.

Improvvisare non basta: serve un po’ di pianificazione, qualche attrezzatura mirata e una corretta manutenzione nel tempo. Vediamo insieme come fare

I vantaggi

L’acqua piovana è naturalmente priva di calcare e cloro, due elementi presenti nell’acqua del rubinetto che possono ostacolare l’assorbimento dei nutrienti da parte delle radici.

Questo la rende ideale per irrigare ortaggi, piante ornamentali, alberi da frutto e fiori. Inoltre, accumulare acqua durante i periodi piovosi consente di affrontare meglio le settimane estive più secche, quando le piante hanno maggiore sete e le restrizioni idriche possono complicare l’irrigazione.

In condizioni normali l’acqua piovana dovrebbe essere anche neutra, con un pH inalterato ma questo quando non ha un contatto diretto con l’anidride carbonica prodotta dall’inquinamento. Quindi non possiamo definirla pura poiché cadendo al suolo incontra e ingloba le particelle dell’aria che contiene inquinanti.

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A livello economico, poi, la differenza si sente soprattutto se il giardino è grande o se si possiede un orto che richiede annaffiature frequenti.

Da dove iniziare

Per cominciare a raccogliere acqua piovana serve un punto di raccolta, come il tetto della casa o di un capanno da giardino.

L’acqua scende dalle grondaie e viene convogliata in un contenitore, solitamente una cisterna o una botte.

È importante che il serbatoio sia chiuso ermeticamente, per evitare che entrino zanzare, foglie o sporco. Alcuni sistemi includono filtri che trattengono detriti e un rubinetto in basso per facilitare il prelievo dell’acqua.

Inoltre, sarebbe sempre bene raccogliere l’acqua circa 20 minuti dopo che è cominciato a piovere, per evitare di utilizzare per le nostre piante acqua contaminata dallo smog e dall’inquinamento dell’atmosfera.

In alternativa, si può installare una pompa per irrigare direttamente con più pressione. I materiali devono essere resistenti ai raggi solari e non devono rilasciare sostanze nocive.

Un impianto che dura nel tempo va anche mantenuto

Installare un sistema di raccolta è semplice, ma mantenerlo funzionante richiede cura. Le grondaie vanno pulite regolarmente, soprattutto in autunno, per evitare ostruzioni.

I filtri devono essere controllati e il contenitore igienizzato almeno una volta l’anno, per evitare cattivi odori o la formazione di alghe.

Va ricordato che l’acqua piovana raccolta non è potabile e non va usata per cucinare o lavare cibi, a meno di disporre di un sistema specifico di filtrazione e disinfezione. Per l’uso in giardino, invece, è perfetta così com’è.

Se non hai un vero giardino

Anche chi vive in città, senza un vero giardino, può contribuire a una gestione più sostenibile dell’acqua. Un semplice balcone può infatti diventare uno spazio utile per raccogliere l’acqua piovana, sfruttando in modo intelligente le risorse naturali a disposizione.

Una delle soluzioni più pratiche consiste nell’utilizzare delle comuni bottiglie di plastica posizionate nella zona del balcone maggiormente esposta alla pioggia.

Per facilitare l’ingresso dell’acqua, è sufficiente tagliare la parte superiore della bottiglia, eliminando così ogni ostacolo e massimizzando la superficie di raccolta. È un sistema semplice ma sorprendentemente efficace, ideale per chi dispone di poco spazio.

Se invece il balcone è più ampio o si ha accesso a un terrazzo, è possibile adottare contenitori più capienti, come tinozze o bacinelle larghe.

Questi possono fungere da veri e propri punti di raccolta principali. L’acqua piovana accumulata può poi essere travasata in bottiglie o contenitori più piccoli, facili da spostare e pronti all’uso quando serve per innaffiare le piante.

Con pochi accorgimenti, anche un contesto urbano può offrire soluzioni sostenibili e a costo zero per prendersi cura del verde domestico, riducendo al tempo stesso gli sprechi.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.