Cosa fare quando i bulbi dei fiori crescono uniti

Chi coltiva bulbi nel proprio giardino sa bene quanto siano generose queste piante: ogni anno tornano a fiorire con entusiasmo, e col tempo si moltiplicano, occupando sempre più spazio nel terreno.

Tuttavia, quando i bulbi iniziano a crescere troppo vicini tra loro, sorge spontanea una domanda: è meglio separarli o lasciare che crescano indisturbati?

La risposta dipende da diversi fattori, legati sia alla salute delle piante sia all’aspetto estetico che si desidera ottenere nel giardino.

Perché i bulbi si infittiscono nel tempo

I bulbi non si limitano a sopravvivere nel terreno: molte varietà, come i narcisi, i tulipani e i giacinti, tendono a moltiplicarsi di anno in anno.

Lo fanno generando piccoli bulbi laterali, chiamati bulbilli, che si formano intorno al bulbo principale. Questo processo naturale è un meccanismo di propagazione che permette alla pianta di espandersi, ma con il tempo può portare a una crescita eccessivamente densa.

Se inizialmente si piantano pochi bulbi ben distanziati, dopo qualche stagione ci si ritrova con ammassi compatti che competono per luce, nutrimento e spazio.

Quando separare diventa necessario

Non sempre un gruppo di bulbi uniti è un problema, ma ci sono segnali che indicano la necessità di intervenire. Il primo campanello d’allarme è un calo nella fioritura. Se una pianta che in passato produceva molti fiori ora offre soltanto foglie, è probabile che i bulbi siano troppo stretti.

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Un altro indizio è la presenza di fiori più piccoli, meno vigorosi o inclinati. Anche la difficoltà dei germogli a emergere in primavera può suggerire che il terreno sia diventato troppo affollato.

In questi casi, separare i bulbi non solo aiuta le piante a recuperare vigore, ma previene anche eventuali problemi di marciume o malattie fungine dovute all’umidità stagnante tra i bulbi.

Il periodo migliore per dividere i bulbi

Il momento ideale per separare i bulbi è dopo la fioritura, quando le foglie hanno completato il loro ciclo e si sono completamente seccate.

Questo di solito avviene tra fine primavera e inizio estate, a seconda della specie coltivata. È importante attendere che il fogliame ingiallisca e si disfi naturalmente, perché in questa fase la pianta sta trasferendo al bulbo tutte le sostanze nutritive accumulate durante la stagione. Solo dopo questo processo si può procedere la divisione.

Come intervenire senza danneggiare i bulbi

Una volta che le foglie si sono seccate, si possono rimuovere i bulbi dal terreno con una paletta o una forca, facendo attenzione a non ferirli.

I bulbilli che si trovano attorno al bulbo madre si staccano facilmente, soprattutto se sono ben formati.

Quelli già dotati di radici possono essere ripiantati subito, oppure conservati in un luogo asciutto fino all’autunno. Se si decide di ripiantare subito, è bene scegliere un terreno ben drenato e posizionare i bulbi con la punta rivolta verso l’alto, a una profondità adeguata alla loro dimensione.

Quando lasciare i bulbi attaccati

Separare i bulbi non è sempre necessario. Alcune varietà si sviluppano bene anche in gruppi fitti e offrono spettacolari macchie di colore proprio grazie alla loro crescita compatta.

Se le piante fioriscono ancora in modo soddisfacente, non ci sono segnali di sofferenza e si apprezza l’effetto estetico creato, si può tranquillamente rimandare l’intervento.

Inoltre, va ricordato che i bulbilli più giovani impiegano spesso qualche anno prima di raggiungere la maturità e produrre fiori: separarli significa investire sul lungo periodo.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.