Come coltivare il Tulsi o Basilico Sacro

Il tulsi o basilico santo è un aromatica incredibile non solo per le proprietà culinarie ma anche per le caratteristiche medicinali dimostrate in molti studi scientifici.

L’aggettivo santo che accompagna il suo nome sottolinea il suo massiccio utilizzo in diversi culti religiosi come l’Induismo.

Il basilico santo è un’erba medicinale originaria del subcontinente indiano.

La sua fragranza speziata, rinfrescante ed i piccoli fiori colorati rendono questa pianta utile da coltivare in qualsiasi orto o giardino.

A tal proposito, segui questa guida per avere nel tuo giardino un’aromatica dalle mille proprietà.

Caratteristiche

Il Tulsi cresce come pianta perenne in zone con inverno mite e come annuale in zone dai climi freddi e temperati.

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Questa pianta ha dimostrate proprietà antiossidanti, antibatteriche, antivirali.

Supporta le difese naturali dell’organismo contro germi, stress e disturbi di vario genere.

Esposizione

Il basilico santo prospera in pieno sole ma cresce anche in ombra parziale.

La sua esposizione preferita prevede almeno quattro ore di luce diretta al giorno per la migliore crescita.

Varietà

Esistono più di 100 varietà diverse, ma le più conosciute e comunemente coltivate sono tre:

  • Rama Tulsi: una varietà con foglie più ampie e può essere trovata in alcune parti della Cina, Nepal, India e Sud America. Ha un sapore più delicato rispetto ad altri esemplari di basilico santo ma un profumo più forte quando le foglie vengono schiacciate;
  • Krishna Tulsi: il basilico a foglia viola è meno comune della varietà più verde. Cresce più lentamente di altre varietà, il che può contribuire al suo sapore e odore piccante e pungente. Il basilico a foglia viola è anche meno amaro;
  • Vana Tulsi: il basilico santo della foresta selvatica è la varietà più difficile da trovare. Cresce ai piedi dell’Himalaya, uno dei tipi più gustosi e benefici di tutti gli esemplari sacri. Ha foglie superiori verde chiaro e foglie inferiori verde scuro.

Coltivazione e cura

I requisiti per la coltivazione del basilico santo sono molto simili al basilico dolce. È solo più resistente alla siccità ed al calore.

Innaffiatura

È opportuno prestare la massima attenzione alla quantità di acqua di cui il Tulsi ha bisogno per una crescita sana.

Il periodo critico è quello estivo durante il quale il terreno deve essere sempre leggermente umido.

È per questo che è sempre bene controllare lo stato del terriccio prima di innaffiare.

Le irrigazioni poi vanno ridotte entro l’inverno per prevenire le malattie.

Terreno

Il basilico sacro cresce bene in terreni argillosi con un buon drenaggio vista la sua necessità di acqua, evitando così ogni genere di sofferenza alle radici.

Puoi piantarlo badando ad un pH del terreno leggermente alcalino, con un valore di 6-7,5.

Potatura

Puoi potare il Tulsi secondo necessità durante tutto l’anno.

Quando parliamo di necessità facciamo riferimento al controllo delle dimensioni ma anche al suo utilizzo, promuovendo in tal modo una crescita più folta e compatta.

Attenzione alle potature drastiche: cerca di rimuovere non più della metà della crescita durante la potatura.

Parassiti e malattie

Alcuni parassiti comuni come cocciniglie, afidi, acari e talvolta mosche bianche potrebbero comprometterne lo stato di salute.

Per il trattamento di questi parassiti puoi utilizzare del sapone molle o pesticidi organici specifici da banco.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.