Acero giapponese: di quanta acqua ha bisogno ed errori di annaffiatura

La prima domanda che ti fai quando ti ritrovi a coltivare l’acero giapponese è di quanta acqua ha bisogno.

E la risposta a questa domanda non è mai la stessa poiché il fabbisogno della pianta cambia in base al clima e alle condizioni in cui viene coltivata.

Il test che puoi fare è innaffiare per una prima volta e capire quanto tempo ci vuole nella tua zona affinché il terreno si asciughi: basta inserire le dita per controllare l’umidità del terreno.

Ma scopriamo meglio come e quanto innaffiare l’acero giapponese!

Requisiti d’acqua

Quando ti ritrovi ad innaffiare il tuo acero giapponese (ma vale per tutte le piante in generale), devi tener conto anche della stagione: in estate il terreno si asciuga più velocemente che in inverno.

Ma ci sono dei piccoli consigli che possono aiutarti con la cura del tuo acero, vediamoli insieme.

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Quanto innaffiare l’acero

La chiave per non sbagliare con l’annaffiatura dell’acero giapponese è non esagerare mai con l’acqua, l’acero giapponese non vuole mai radici stagnanti in un terreno zuppo d’acqua.

Quindi devi assicurarti, sia che tu lo stia coltivando in giardino o in vaso che l’acero giapponese abbia un ottimo drenaggio, che è la prima cosa per avere un acero sano in qualsiasi condizione.

Assicurati che il vaso abbia fori di drenaggio che aiutano a rilasciare l’acqua in eccesso e a non creare ristagni.

Considera anche che il tuo acero giapponese ha bisogno di annaffiature più frequenti se viene coltivato in vaso, rispetto a se lo hai piantato in giardino.

Non innaffiare dalla base mettendo acqua nel sottovaso perché causerebbe problemi alle radici.

Anche il terreno è importante

Quando si parla di annaffiature anche la scelta del terreno è importante.

Se il terreno si compatta troppo perché non è molto aerato è possibile che le radici si inzuppino e attirino malattie fungine.

Usa una miscela di terreno drenante che puoi creare tu stesso: scegli un inerte da aggiungere al terreno classico, puoi usare la comune perlite ma anche vermiculite o lapilli per alleggerire la miscela.

Problemi causati da annaffiature scorrette

Quando si tratta di innaffiare il tuo acero è sempre meglio aspettare che il terreno sia asciutto.

Successivamente puoi innaffiare abbondantemente fino a inumidire tutta la zolla per poi far scorrere via l’acqua in eccesso, ma qualcosa può andare storto.

Segni che stai innaffiando troppo

Sia che tu stia innaffiando troppo o che stia innaffiando troppo poco, per la pianta rappresenta ugualmente un problema.

Se non riesci a far scorrere bene tutta l’acqua attraverso i fori di drenaggio del vaso, si creano facilmente dei ristagni d’acqua.

Anche se hai un sottovaso, l’acqua si accumula facilmente alla base, quindi è necessario rimuovere il sottovaso quando innaffi per evitare problemi.

Se hai innaffiato troppo le radici iniziano a marcire e diventano scure e mollicce

Segni che stai innaffiando poco

Se stai innaffiando poco, il tuo acero potrebbe iniziare a soffrire.

Il primo segno di sofferenza che ti indica che non stai dando abbastanza acqua è la perdita di foglie.

Se la pianta non riceve acqua, allora non riesce a sostenere la folta chioma e poco a poco potrebbe iniziare a far ingiallire le foglie che non riesce a far sopravvivere, le quali alla fine cadono.

Soprattutto gli aceri coltivati in vaso necessitano di annaffiature più frequenti rispetto a quelli piantati in giardino: in giardino le radici si estendono alla ricerca di acqua, in vaso invece se non sei tu a dare acqua non avranno modo di recuperarne.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Adriana Capasso
Adriana Capasso
Nata a Napoli e laureata in Lettere. Convinta che prendersi cura degli esseri viventi, imparando a conoscerli sia, alla fine, prendersi cura di se stessi. Parlo delle piante, ovviamente.