Gli errori nella potatura invernale per le piante

Se non hai mai commesso errori di potatura invernale, considerati uno dei pochi fortunati.

Anche i veterani del giardinaggio e i maestri giardinieri ti diranno quanto sia facile fare accidentalmente il taglio sbagliato, al momento sbagliato o non tagliare affatto.

Anche se hai una conoscenza sicura delle basi della potatura, come dove e come e quanto tagliare, vediamo insieme gli errori di potature che possono compromettere la pianta.

Potare piante a caso

Con poche eccezioni, la maggior parte degli alberi decidui sono dormienti a fine inverno e possono essere potati.

Tuttavia, alcuni alberi decidui sono più esigenti sul quando.

La betulla e l’acero, ad esempio, non amano essere potati a fine inverno.

Ci sono anche molte piante ornamentali da fiore che non dovresti potare in inverno, poiché potresti distruggere un’intera stagione di fioritura. L’azalea, la forsizia, il rododendro a fioritura primaverile mettono boccioli in autunno.

Potare in inverno significa ridurre la loro esposizione floreale primaverile. Controlla molto attentamente i requisiti di potatura della tua pianta prima di effettuare il primo taglio.

Potare troppo

Potrebbe sembrare paradossale, ma ci sono pericoli di potatura legati al taglio eccessivo.

Ricorda, è sempre meglio potare meno così che successivamente sia sempre possibile rimediare e potare ancora un po’ piuttosto che eccedere e non poter poi più rimediare.

Come regola generale, gli esperti di giardinaggio parlano spesso della regola “un terzo” quando si effettuano tagli quindi non più di un terzo viene rimosso in una volta sola.

Tagliare nel posto sbagliato

Non bisogna mai tagliare rami a caso, ed effettuare il taglio in un punto a caso del ramo.

Le piante sono esseri viventi e dobbiamo pensare che il taglio che andremo ad effettuare sia simile ad un’operazione chirurgica, effettuata con un taglio netto e preciso.

Innanzitutto, la pianta è dotata del colletto di corteccia, il punto in cui le cellule sono maggiormente predisposte al risanamento. Un taglio effettuato in questo punto garantisce una rimarginazione della ferita. Si tratta dell’attaccatura di un ramo al ramo principale.

Lasciare un moncone, cioè un pezzo di ramo che sporge non fa altro che lasciare un pezzo di legno che può marcire o che può essere invaso dai parassiti.

Se si taglia a raso eliminando il collare di corteccia si rende difficoltosa la chiusura della ferita, oltre a rischiare di danneggiare la corteccia del ramo principale.

Non pulire gli attrezzi

L’attrezzo deve essere prima molto pulito e poi disinfettato.

Io utilizzo una semplice soluzione composta dal 70% di alcol e da 30% di acqua, che riverso in uno spruzzino e che nebulizzo sulla lama da pulire accuratamente con un panno in microfibra.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.