L’annaffiatura per immersione è una tecnica particolarmente adatta al pothos, perché consente al substrato di assorbire l’acqua in modo uniforme, evitando sia ristagni sia zone completamente secche. Questo metodo è molto utile quando il terriccio tende a diventare idrorepellente, situazione frequente negli ambienti domestici riscaldati o durante i mesi più caldi.
Grazie all’immersione, le radici ricevono l’umidità necessaria senza stress, mentre il colletto e le foglie restano asciutti, riducendo il rischio di marciumi e problemi fungini. È una tecnica semplice, pratica e particolarmente indicata per chi coltiva il pothos in vaso con fori di drenaggio.
COSA SCOPRIRAI
Quando è il momento per bagnare il pothos
Il momento corretto per intervenire si riconosce osservando il terriccio. Quando i primi centimetri risultano asciutti al tatto e il vaso appare più leggero, è il segnale che la pianta ha consumato l’acqua disponibile. Anche le foglie possono offrire indicazioni: se perdono leggermente turgore senza ingiallire, spesso è solo una richiesta di acqua.
È importante non seguire una cadenza fissa, ma adattarsi alle condizioni ambientali. In inverno l’annaffiatura per immersione sarà più sporadica, mentre in primavera e in estate potrà essere necessaria con maggiore frequenza, soprattutto in ambienti luminosi e caldi.
Come innaffiare il pothos nel lavandino
Per eseguire correttamente la tecnica, si posiziona il vaso del pothos nel lavandino di casa, assicurandosi che i fori sul fondo siano liberi. Si riempie il lavandino con acqua a temperatura ambiente, fino a raggiungere circa metà altezza del vaso.
L’acqua deve risalire dal basso, permettendo al terriccio di imbeversi gradualmente. In questo modo l’umidità raggiunge anche le radici più profonde, senza compattare il substrato e senza trascinare via i nutrienti in superficie. L’uso di acqua non troppo fredda è fondamentale per evitare uno shock termico alla pianta.
Quanto lasciarlo in acqua
Il pothos va lasciato in immersione finché la superficie del terriccio appare uniformemente umida, generalmente tra 15 e 30 minuti, a seconda della dimensione del vaso e della secchezza del substrato. Una volta terminata l’immersione, il vaso va sollevato e lasciato sgocciolare accuratamente nel lavandino.
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Questo passaggio è essenziale: l’eccesso d’acqua deve defluire completamente prima di rimettere la pianta nel suo coprivaso o sul sottovaso. Un drenaggio corretto protegge le radici dall’asfissia e mantiene il pothos in condizioni di equilibrio idrico, fondamentali per una crescita sana.
Errori da evitare con l’immersione del pothos
Uno degli errori più frequenti è lasciare il vaso immerso troppo a lungo, pensando di “fare una scorta” d’acqua. In realtà, un terriccio costantemente saturo favorisce marciumi radicali e rallenta lo sviluppo della pianta. Anche utilizzare vasi senza fori di drenaggio rende questa tecnica inefficace e rischiosa.
Un altro errore comune è ripetere l’immersione troppo spesso. Il pothos ama l’umidità, ma tollera male l’eccesso d’acqua continuativo. Alternare l’immersione a normali annaffiature dall’alto, quando il terriccio lo consente, aiuta a mantenere il substrato arioso e vitale.
