Le piante in vaso, pur essendo più facili da controllare rispetto a quelle coltivate in piena terra, non sono immuni dagli attacchi dei parassiti.
Afidi, cocciniglie, ragnetto rosso e mosche bianche sono solo alcuni dei nemici più comuni.
Spesso, però, sono proprio errori nella cura quotidiana a renderle più vulnerabili.
Vediamo insieme quali sono gli errori più frequenti da evitare per prevenire infestazioni con le piante in vaso.
COSA SCOPRIRAI
Terriccio costantemente umido
Un terreno troppo umido, con acqua specialmente nei sottovasi, può creare un ambiente favorevole allo sviluppo di funghi e alla proliferazione di insetti come i moscerini del terriccio.
I ristagni inoltre indeboliscono le radici, rendendo la pianta più sensibile agli attacchi esterni.
Utilizza sempre vasi con fori di drenaggio, svuota regolarmente i sottovasi e irriga solo quando il terriccio risulta asciutto al tatto nei primi centimetri.
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Se sei indeciso su quando innaffiare la tua pianta, e non sai con quale frequenza farlo, puoi imparare a capire se ha bisogno d’acqua utilizzando semplicemente le tue dita.
Come suggerisce il nome, utilizza la punta delle dita. Per almeno tre punti del vaso, inserisci il dito indice nel terriccio.
Affonda le dita di almeno un paio di cm. Assicurati di inserire il dito nel mezzo tra la pianta e il bordo del vaso.
Questo ti consentirà di constatare se in profondità la terra è ancora umida ed inoltre ti consentirà di constatarne anche la compattezza.
Piante in vaso ammassate
Tenere troppe piante ravvicinate o posizionarle in angoli chiusi senza ventilazione può creare un microclima umido e stagnante, perfetto per parassiti come la cocciniglia e i funghi fogliari.
Le piante vanno distanziate così che non vi possa essere il rischio di sovraffollamento e per fortuna con quelle in vaso puoi farlo.
Non pulire le foglie
Polvere, residui e melata lasciata dai parassiti possono ostruire i pori delle foglie e favorire la proliferazione di insetti o muffe.
Dobbiamo partire dal presupposto che la foglia è il centro vitale della pianta, è dove tutto accade per rendere la vita della pianta possibile.
Ma in tutto questo ti starai chiedendo cosa c’entra la superficie della foglia e la sua pulizia.
Ebbene, è proprio attraverso la foglia che avvengono due delle funzioni vitali della pianta: assorbire luce e respirare.
Una foglia sporca ha un margine di assorbimento di luce minore poiché proprio lo sporco impedisce alla superficie della foglia di godere della luce, come se vi fosse una patina, un filtro scuro che non lasciasse passare la luce.
Questo compromette la vitalità della pianta che produce energia proprio tramite la fotosintesi attivata dalla luce.
Ora occorre parlare della respirazione: la superficie della foglia è ricoperta da piccole valvole responsabili della respirazione della pianta, gli stomi.
Lo sporco e la patina che ricopre la superficie della foglia possono ricoprire anche gli stomi e limitare la respirazione fogliare, asfissiando la foglia che incapace di mettere in atto gli scambi gassosi comincerà a degenerare mancando ossigeno e anidride essenziali per la fotosintesi.
Non ispezionare la pianta
Uno degli errori più comuni è trascurare controlli regolari, specialmente sul lato inferiore delle foglie, dove i parassiti si nascondono facilmente.
Quando l’infestazione è visibile a occhio nudo, spesso è già avanzata.
Controlla settimanalmente le foglie sopra e sotto, i fusti e la superficie del terriccio, soprattutto se hai portato piante nuove in casa o se le stai spostando da esterno a interno.
Trascurare la qualità del terriccio
Il substrato di bassa qualità o già contaminato può introdurre parassiti o uova direttamente nel vaso. Anche il riutilizzo del vecchio terriccio può rappresentare un rischio.
Usa terriccio fresco, sterile e adatto al tipo di pianta. Se vuoi riutilizzare il substrato, sterilizzalo prima con calore o lasciandolo asciugare completamente al sole.