La sua chioma folta è sicuramente il suo punto di forza: la felce è, senz’ombra di dubbio, una delle piante più amate da chi coltiva l’hobby del giardinaggio.
Le sue fronde con foglie piccole e sottili rendono la felce una pianta completamente diversa da tutte le altre e, in quanto tale, inconfondibile.
Tuttavia, le più basse temperature dell’autunno possono giocare brutti scherzi a questa pianta… nel mio caso, è bastato che il primo freddo si facesse sentire per sfoltire molto la chioma della felce.
Un problema che, fortunatamente, ha una facile soluzione.
COSA SCOPRIRAI
Come accorgersi del problema
Iniziamo dai primi sintomi che ho notato.
Di fatto, la felce che nel corso nei mesi precedenti non mi aveva mai dato particolari problemi, già dagli inizi di ottobre sembrava stesse perdendo lo splendore della sua chioma.
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Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!E, infatti, a un esame più attento ho subito notato che le fronde stavano effettivamente seccando: alcune avevano le punte sottilissime, altre avevano perso delle foglioline. Insomma, la situazione non era delle migliori ed è peggiorata col progredire dell’autunno.
La causa
Non tutti sanno che la felce è una pianta di origini tropicali e, in quanto tale, predilige due elementi: il caldo e l’umidità.
Per questo, quando le temperature già cominciano a scendere sotto i 20 °C, la pianta può manifestare i primi sintomi che ti ho descritto.
Sotto i 15 °C può entrare in uno stato di sofferenza più acuta perdendo quasi tutta la chioma e, sotto i 10 °C, questo meccanismo diventa più repentino e grave.
La causa è, quindi, l’abbassamento delle temperature che può essere accompagnato, alcune volte, dall’umidità più bassa.
Certo, possono esserci anche delle concause: in primis, il non regolare le innaffiature rispetto al cambio di temperature. Se, infatti, continuiamo a innaffiare la felce così come facevamo in estate, il risultato può essere davvero disastroso per la nostra felce.
Cosa fare
Quando la pianta inizia a manifestare i sintomi che abbiamo visto, sei comunque ancora in tempo per provare a salvare la felce.
Tutto quello che va fatto è… spostarla!
sin dagli inizi dell’autunno, la felce va portata in casa in modo da evitare che questa sia esposta alle più basse temperature autunnali.
L’ideale è tenere la felce in una stanza dove le temperature non scendono sotto la soglia dei 20 °C. Tuttavia il fattore temperatura non è sufficiente.
Importante è anche tener conto delle condizioni relative all’umidità. Il tasso di umidità percepito dalla felce deve, infatti, essere piuttosto alto o la pianta potrebbe iniziare a deperire.
Per questo, è opportuno non utilizzare eccessivamente le fonti di calore artificiale (come stufe, condizionatori o camini) che tendono a seccare troppo l’aria. Oppure puoi contrastare la secchezza dell’aria tramite l’utilizzo di umidificatori.
Per quanto riguarda le innaffiature che prima accennavamo, invece, l’ideale è innaffiare il giusto per mantenere umido il terriccio senza, però, far sì che questo diventi fangoso o perennemente bagnato.