Come far uscire l’Orchidea dal suo riposo vegetativo prima di marzo

Hai mai sentito parlare del riposto vegetativo dell’Orchidea? Si tratta di quel periodo del suo ciclo annuale in cui questa meravigliosa e inconfondibile pianta cade in una sorta di letargo durante il quale recupera le sue forze in vista dell’arrivo della primavera successiva.

Il periodo di riposo vegetativo dell’orchidea corrisponde grossomodo ai mesi della stagione autunnale e invernale ma, ovviamente, il clima può essere un po’ capriccioso e i ritardi nell’arrivo del freddo o del caldo possono influenzare lo stato di questa pianta.

Insomma, sono tanti i fattori da prendere in considerazione quando si coltiva un’orchidea ma è normale restare un po’ delusi quando questa pianta tarda a risvegliarsi e, quindi, la sua fioritura non avviene già a marzo. Di norma, bisogna attendere che il clima si riscaldi un altro po’ prima di veder comparire dei fiori. Tuttavia, esistono dei trucchi con cui si può anticipare il risveglio della pianta di orchidea già a marzo.

Sbalzo di temperatura

Un modo un po’ drastico per far uscire l’orchidea dalla sua fase di riposo vegetativo è un lieve sbalzo di temperatura, tale da far avvertire alla pianta che il caldo primaverile è ormai arrivato.

Per questo, possiamo mettere la pianta in una stanza un po’ più calda dove le temperature minime non siano inferiori ai 16 °C può essere una buona idea.

Ovviamente in questo spostamento vanno evitati alcuni errori tra cui il più comune, ossia quello di collocare la pianta troppo vicino a stufe, termosifoni o altre fonti artificiali di calore che possono seccare troppo l’aria.

Aumento dell’umidità

Forse avrai sentito dire che il bagno è il luogo perfetto per coltivare un’orchidea. Ebbene, non si tratta di una leggenda metropolitana! Il bagno, infatti, è il locale domestico dove il tasso di umidità in genere è più alto e l’orchidea, che è una pianta di origini tropicali, ama l’umidità.

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Infatti, questa pianta preferisce tassi di umidità ambientale molto alti, spesso superiori al 70%. L’umidità è anche un fattore imprescindibile per garantire all’orchidea una buona salute e mantenerla alta è fondamentale per far sì che questa esca dalla sua fase di riposo vegetativo.

Ma non occorre necessariamente metterla in bagno! Ci sono altri posti della casa dove è possibile mettere l’orchidea per farle percepire una maggiore umidità, come ad esempio la cucina.

In alternativa, è possibile vaporizzare un po’ d’acqua sulla chioma della pianta facendo attenzione a non lasciare le foglie troppo umide o bagnate, altrimenti si aumenta il rischio di marciumi o infezioni.

Fertilizzanti

Se la temperatura è adeguata, ma l’orchidea continua a restare inerte, quasi assopita nella sua fase di riposo, forse è arrivato il momento di iniziare a concimarla.

Certo, esistono concimi naturali o fertilizzanti fai da te che possono sicuramente aiutare questa pianta a risvegliarsi. Ma, se sei Ale prime armi, ti conviene utilizzare dei fertilizzanti specifici e già pronti.

Assicurati che abbiano un buon bilanciamento di azoto, fosforo e potassio: i tre elementi principali per supportare l’attività vegetativa e la fioritura dell’orchidea.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".