Tutti i modi in cui puoi usare le lenticchie per concimare le orchidee phalaenopsis

Le lenticchie contengono proteine, aminoacidi, vitamine e soprattutto fitormoni naturali, sostanze che favoriscono la crescita delle radici.

Proprio questi elementi le rendono un concime naturale interessante anche per le orchidee, che spesso hanno bisogno di un nutrimento delicato ma efficace. Il loro rilascio è lento e graduale, senza rischiare di bruciare le radici o alterare troppo il pH del substrato.

Il macerato di lenticchie

Io preparo il macerato quando voglio dare alle orchidee una spinta dolce e regolare. È un metodo semplice: si lasciano riposare le lenticchie in acqua finché non cedono i loro nutrienti al liquido.

Ogni volta noto come le radici assumano un colore più vivo, segno che stanno assorbendo bene. Una volta filtrato, uso il liquido per innaffiare la pianta, sempre con moderazione, così da non saturare il substrato.

In genere si conserva massimo 2–3 giorni in frigorifero, ben chiuso in un barattolo di vetro. Io noto che dopo questo tempo inizia a sviluppare un odore più intenso e una leggera schiuma, segnali che sta fermentando troppo e che non è più adatto alle orchidee.

Per mantenerlo nelle migliori condizioni, lo preparo sempre in piccole quantità, giusto quello che so di poter usare nell’arco di un paio di giorni. In questo modo rimane ricco di nutrienti, fresco e delicato, proprio come serve alle radici delle orchidee.

La chiave è lasciar agire quel mix naturale di sali minerali che le lenticchie rilasciano lentamente.

Lenticchie tritate

Quando ho poco tempo, opto per le lenticchie tritate. Le riduco in polvere fine e le spargo sulla superficie del substrato delle orchidee, facendo attenzione a non esagerare.

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In questo modo, con le annaffiature successive, si decompongono e rilasciano azoto, fosforo e microelementi utili alla crescita. Trovo che questo metodo sia ottimo per mantenere un apporto costante e molto naturale, soprattutto nelle fasi in cui la pianta sta preparando nuove foglie o radici.

A volte preparo anche una sorta di “acqua di germinazione”, lasciando le lenticchie a bagno il tempo necessario per farle schiudere leggermente. Durante questo processo producono enzimi e piccole quantità di ormoni vegetali, che le orchidee apprezzano molto.

Oppure utilizzo l’acqua di cottura delle lenticchie (come faccio anche con l’acqua di cottura delle verdure) purché sia completamente naturale e non salata: è ricca di amidi e minerali che aiutano il substrato a restare leggermente più umido senza mai appesantirlo.

Le orchidee reagiscono bene ai fertilizzanti naturali solo quando non si supera la quantità necessaria. Per questo alterno il macerato con innaffiature normali, così da evitare accumuli.

Controllo che il substrato resti aerato, perché i residui delle lenticchie, se messi in eccesso, potrebbero attirare muffe. Infine osservo la pianta: quando le foglie diventano più turgide e le radici assumono un bel verde brillante, so di aver trovato il giusto equilibrio.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".