La Tradescantia, conosciuta anche come erba miseria, è una di quelle piante che sanno adattarsi, vivere quasi ovunque e continuare a crescere con entusiasmo anche quando la si trascura un po’.
Ma dietro questa sua apparenza robusta si nasconde un’anima più delicata, soprattutto quando si tratta di acqua.
Durante i mesi caldi, in particolare ad agosto, capire quando e come innaffiarla fa davvero la differenza tra una pianta rigogliosa, piena di foglie carnose e brillanti, e una che inizia a perdere turgore, con le punte secche e i fusti flosci.
La Tradescantia ama l’umidità regolare, ma non sopporta il ristagno. Le sue radici devono poter respirare, e per questo è importante che il terreno sia sempre leggermente umido, ma mai bagnato a lungo. In agosto, quando il sole picchia forte e l’aria è secca, questo equilibrio va mantenuto con più attenzione.
In una giornata di caldo torrido, il terriccio di un vaso può asciugarsi completamente anche in mezza giornata. Ma non per questo bisogna correre ad aggiungere acqua ogni volta che si tocca la superficie e la si sente secca.
Il trucco è controllare con le dita infilando delicatamente l’indice nel terreno per almeno due centimetri. Se sotto è ancora fresco, si può aspettare ancora. Se è tutto asciutto, è il momento di bagnare.
Il modo migliore per innaffiare è farlo lentamente, versando l’acqua sul terreno e non direttamente sulle foglie. La Tradescantia ha steli teneri e foglie spesso pelose, che possono marcire se restano bagnate troppo a lungo, soprattutto se la pianta è in un ambiente poco ventilato. È importante usare acqua a temperatura ambiente, mai fredda da frigorifero, per non dare uno shock termico alle radici.
E se si vuole essere ancora più attenti, è utile usare acqua decalcificata, oppure quella piovana o lasciata riposare almeno 24 ore, così da far evaporare il cloro. Le foglie della Tradescantia tendono a perdere lucentezza e colore quando si usa acqua troppo dura, e nel tempo si possono formare macchie o aloni bianchi, segno della presenza di calcare.
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Quanto alla frequenza, in agosto, se la pianta è esposta a luce intensa o si trova all’esterno, può aver bisogno di acqua anche ogni due giorni. Ma in ambienti interni più freschi e ombreggiati, si può aspettare un po’ di più, sempre basandosi sull’umidità del terriccio. È sempre meglio saltare un’annaffiatura che darne una di troppo.
La Tradescantia sa tollerare brevi periodi di siccità, ma un terreno costantemente zuppo può far marcire le radici e compromettere la pianta.
Un’altra piccola attenzione, specialmente se la pianta è in vaso sospeso o molto folto, è quella di innaffiare a fondo, assicurandosi che l’acqua raggiunga tutte le radici e non si fermi solo in superficie. Dopo l’annaffiatura, se il sottovaso si riempie, è bene svuotarlo dopo pochi minuti per evitare che le radici rimangano immerse.
Infine, ad agosto, può essere utile vaporizzare leggermente l’aria intorno alla pianta nelle ore più fresche della giornata, soprattutto se si nota che l’ambiente è particolarmente secco. Non serve bagnare le foglie, ma creare un microclima più umido che la Tradescantia apprezza, soprattutto le varietà con foglie sottili e colorazioni più intense.
Con questi accorgimenti, anche durante il mese più caldo dell’anno, la tua erba miseria saprà rimanere fresca, vigorosa e decorativa.