Se la nanouk fa le foglie con macchie marroni l’errore più grande è nebulizzarle

Una delle piante più amate e fotografate degli ultimi anni è senza dubbio la Tradescantia ‘Nanouk’, con le sue meravigliose sfumature rosa e viola.

Tuttavia, con l’arrivo dell’inverno e l’accensione dei riscaldamenti, molti notano la comparsa di antiestetiche macchie scure sul fogliame. La reazione istintiva è pensare che la pianta si stia seccando a causa dell’aria di casa e, seguendo consigli generici si inizia a spruzzare acqua sulle foglie.

Purtroppo, questo gesto fatto a fin di bene è spesso la causa principale del problema. Se notate macchie marroni o zone che sembrano arrugginite la prima cosa da fare è posare lo spruzzino e cambiare strategia.

L’errore della nebulizzazione

È vero che i termosifoni seccano l’aria e che la maggior parte delle piante tropicali apprezza un tasso di umidità elevato. Tuttavia, c’è una grande differenza tra l’umidità ambientale e l’acqua liquida che si deposita direttamente sulla foglia.

La pratica della nebulizzazione è spesso controproducente per molte piante d’appartamento, ma nel caso della Tradescantia ‘Nanouk’ può rivelarsi addirittura letale.

Quando nebulizziamo in casa durante l’inverno, l’acqua non evapora abbastanza velocemente perché manca la ventilazione naturale che c’è all’esterno. Le goccioline rimangono sulla superficie fogliare per troppo tempo, creando un microambiente asfittico che non idrata la pianta, ma danneggia i tessuti superficiali. Quelle che interpretiamo come bruciature da secchezza sono, in realtà, i segni di una sofferenza causata dall’eccesso di acqua localizzato.

Un ibrido dalle foglie quasi succulente

Per capire perché questa pianta detesta la doccia fogliare, bisogna guardare alla sua storia e alla sua anatomia. La Tradescantia ‘Nanouk’ non è una specie che si trova spontaneamente in natura, ma è il frutto di un sapiente lavoro di ibridazione avvenuto a Sappemeer, nei Paesi Bassi. L’obiettivo dei creatori era ottenere una varietà più compatta, colorata e robusta rispetto alla classica Tradescantia zebrina.

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Il risultato è una pianta che possiede foglie carnose, molto più spesse rispetto alle sue “sorelle”. Questa struttura la avvicina quasi al comportamento delle piante succulente: i suoi tessuti sono progettati per immagazzinare riserve d’acqua.

Una foglia di questo tipo non ha bisogno di assorbire umidità dall’esterno attraverso l’epidermide; al contrario, la sua cuticola spessa serve proprio a proteggerla. Trattarla come una felce delicata è un errore di valutazione botanica.

Perché l’acqua sulle foglie causa macchie

Il combinato disposto di acqua stagnante sulle foglie e temperature calde domestiche crea il terreno di coltura perfetto per lo sviluppo di patogeni. Le macchie marroni, spesso circondate da un alone giallastro o traslucido, sono quasi sempre il sintomo di un attacco di funghi o batteri che penetrano nei tessuti fogliari proprio grazie all’umidità persistente.

Invece di rinfrescare la pianta, la nebulizzazione favorisce marciumi che partono spesso dal centro della rosetta o dai punti in cui le foglie si sovrappongono e l’acqua fatica ad asciugare. Una volta che il fungo si è insediato, la macchia non guarirà e la foglia rimarrà danneggiata per sempre. Per evitare di dover ricorrere a trattamenti contro le malattie e parassiti, la prevenzione basata sulla corretta gestione dell’acqua è l’unica strada percorribile.

La tecnica per irrigazione

Come possiamo quindi aiutare la nostra Nanouk a superare l’inverno senza seccare, ma senza ammalarsi? Per aumentare l’umidità ambientale senza bagnare le foglie, la soluzione migliore è l’uso di sottovasi riempiti di argilla espansa bagnata. Si versa acqua nel sottovaso e vi si poggia sopra la pianta, facendo attenzione che il fondo del vaso non tocchi direttamente l’acqua. L’evaporazione naturale creerà una nuvola di umidità benefica intorno alla pianta senza toccare il fogliame.

Per quanto riguarda l’irrigazione vera e propria, l’acqua va data esclusivamente nel terreno e mai dall’alto. Bisogna aspettare che il terriccio sia quasi completamente asciutto prima di bagnare nuovamente. Un trucco infallibile per non sbagliare è imparare a sentire il peso del vaso: sollevatelo prima di annaffiare.

Se è leggero, la pianta ha sete; se sentite ancora un certo peso, rimandate l’irrigazione di qualche giorno. La Nanouk teme molto di più il ristagno idrico alle radici che un breve periodo di siccità.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".