Quando una Dipladenia comincia a mostrare foglie gialle non è solo una questione estetica: è il modo in cui la pianta segnala che qualcosa, nel suo equilibrio interno, si sta modificando.
In questo periodo dell’anno, tra fine autunno e inizio inverno, — è del tutto normale che la pianta inizi a mostrare segnali di riposo vegetativo ma è importante distinguere tra un ingiallimento fisiologico e un vero campanello d’allarme.
La Dipladenia, infatti, è una pianta tropicale che vive di luce, calore e aria umida. Quando le giornate si accorciano e le temperature scendono sotto i 15 °C, il metabolismo rallenta drasticamente.
Non riuscendo più ad assorbire bene i nutrienti dal terreno, inizia a “ritirarsi” su se stessa: le foglie più vecchie, partendo dalla base, ingialliscono e cadono. È un processo naturale, una sorta di preparazione al riposo vegetativo. Tuttavia, quando l’ingiallimento si estende anche alle foglie giovani o ai rami apicali, significa che la pianta sta soffrendo e serve un intervento mirato.
Una delle cause più frequenti, e spesso sottovalutate, è l’eccesso d’acqua. In autunno le annaffiature dovrebbero diminuire molto, perché il terreno asciuga più lentamente e le radici non riescono più a gestire la stessa quantità di umidità dei mesi caldi. Se il substrato resta costantemente bagnato, si riduce l’ossigenazione e le radici cominciano a marcire, compromettendo l’assorbimento dei sali minerali.
Il risultato visibile sono foglie gialle con venature ancora verdi: un segno di sofferenza radicale. In questo caso, la cosa migliore da fare è sospendere le bagnature per qualche giorno, saggiare con un dito la profondità del terriccio e assicurarsi che il vaso abbia un buon drenaggio.
Un altro fattore, altrettanto importante, è la variazione di temperatura. Se la pianta è rimasta su un balcone o una terrazza, anche piccole escursioni termiche tra giorno e notte possono stressarla. La Dipladenia non ama il freddo improvviso, e le prime foglie a ingiallire sono quelle più esposte alle correnti d’aria. In questo periodo, l’ideale è spostarla in una zona riparata e luminosa, ad esempio vicino a una finestra chiusa o sotto una tettoia, dove la luce del mattino arrivi ma l’aria non la colpisca direttamente.
Ci sono poi cause chimiche: il pH del terreno e la disponibilità di ferro e magnesio. Quando il suolo diventa troppo calcareo o impoverito — situazione tipica dopo una stagione estiva intensa — la pianta fatica ad assimilare i microelementi, anche se sono presenti. Le foglie assumono un giallo diffuso ma con le nervature ancora verdi, segno di clorosi ferrica.
Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
In questo caso, basta un trattamento leggero con un concime specifico per piante acidofile, o un’integrazione naturale come tè di compost o acqua arricchita con un pizzico di solfato di ferro.
Il messaggio più importante, però, è non forzare la pianta. In autunno la Dipladenia entra in pausa, e cercare di stimolarla con troppa acqua o concime in questo momento può solo peggiorare la situazione. Lascia che perda qualche foglia, riduci le annaffiature e assicurati che resti in un ambiente stabile. Tra qualche settimana, le foglie gialle cadranno da sole e i rami resteranno nudi, ma vivi. È il segnale che la pianta si sta preparando a ripartire con forza a primavera.
Come ogni pianta tropicale, la Dipladenia vive di cicli naturali. Capire che il giallo non è sempre un segno di malattia, ma spesso una transizione fisiologica, è il passo fondamentale per chi vuole coltivarla con successo.
