Molti pensano che una Dipladenia piena di foglie verdi stia per forza bene, ma non sempre è così. Ci sono momenti in cui la pianta sembra in salute, ma in realtà sta soffrendo perché non riesce più ad assorbire dal terreno ciò di cui ha bisogno.
È un problema difficile da notare, che non si risolve con più acqua o concime: dipende dal pH del terreno e dal modo in cui questo regola la disponibilità dei nutrienti. Capire se il terreno è troppo acido o troppo alcalino significa, in pratica, capire se la tua Dipladenia ha tutto quello di cui ha bisogno.
COSA SCOPRIRAI
Il pH per la Dipladenia
La Dipladenia, come molte piante tropicali, preferisce un terreno leggermente acido, con un pH compreso tra 6 e 6,5. In questa fascia, gli elementi nutritivi fondamentali — ferro, magnesio, manganese e zinco — si trovano nella forma più facilmente assimilabile dalle radici. Se il terreno diventa troppo alcalino (pH sopra 7), questi nutrienti si legano alle particelle di calcio e diventano “bloccati”. Il risultato è una pianta che sembra povera pur stando in un suolo ricco.
Un errore comune è coltivare la Dipladenia in terricci universali troppo calcarei o con acqua del rubinetto dura, che alza progressivamente il pH. La conseguenza arriva lentamente, ma è chiara: foglie pallide, crescita rallentata e fioritura debole.
Quando la pianta ha carenza di nutrienti
I segnali di carenza sono precisi. Se le foglie diventano gialle con le nervature ancora verdi, soprattutto nella parte alta della pianta, è quasi certo che si tratta di una carenza di ferro. Questo microelemento serve per la formazione della clorofilla, e la Dipladenia ne consuma molto durante la fioritura.
Quando invece le foglie mostrano un giallo più diffuso e spento, che parte dai bordi e colpisce le più vecchie, si tratta più probabilmente di mancanza di magnesio. In entrambi i casi, il problema non è sempre l’assenza del minerale, ma l’impossibilità per la pianta di assorbirlo, proprio a causa di un pH sbilanciato.
Come capire se il pH è corretto
Per sapere se il terreno è adatto non serve essere un chimico: basta un semplice misuratore di pH (si trovano facilmente nei garden center o online). Inserendolo nel terreno umido si ottiene subito un valore. Se è superiore a 7, è il momento di intervenire.
Un metodo ancora più naturale per capire se il terreno è “stanco” consiste nell’osservare come reagisce all’irrigazione: se l’acqua scorre via subito, il substrato è troppo compatto o vecchio; se invece rimane in superficie, può esserci un eccesso di sali che altera l’equilibrio acido.
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Come riportare equilibrio con compost
Per correggere il pH e ridare vitalità al terreno, un rimedio semplice ed efficace è il tè di compost, una soluzione naturale che contiene microrganismi utili e acidi organici. Si prepara mettendo una manciata di compost maturo in un sacchetto di garza e lasciandolo in infusione in acqua per 24 ore. Questa “bevanda” marroncina, usata per innaffiare, aiuta a riequilibrare il pH e a rendere disponibili i microelementi senza rischi di bruciare le radici.
Il tè di compost è ideale da usare ogni due o tre settimane durante la stagione vegetativa, alternandolo all’acqua normale. Con il tempo, il terreno torna a essere vivo, leggermente acido e ben aerato — proprio come piace alla Dipladenia.
Preparare il substrato
Chi vuole coltivare con precisione può preparare un substrato personalizzato, perfetto per mantenere il pH ottimale nel tempo. La base deve essere ricca ma leggera, capace di trattenere l’umidità senza ristagni.
La miscela migliore è composta da torba bionda, che fornisce acidità e leggerezza, perlite, che garantisce ossigenazione e drenaggio, e fibra di cocco, che mantiene l’umidità costante. Questo equilibrio imita l’habitat naturale della Dipladenia, dove le radici trovano sempre aria e umidità ma mai eccesso d’acqua.
Una volta trapiantata in questo substrato, la pianta mostra rapidamente segni di ripresa: foglie più turgide, verdi intensi e nuovi getti vigorosi.
Quando fermarsi e osservare
È importante ricordare che il terreno non va corretto continuamente. Se dopo aver riportato il pH tra 6 e 6,5 la Dipladenia torna a crescere, è meglio lasciarla stabilizzare senza ulteriori modifiche. Cambiare troppo spesso il substrato o alternare rimedi può stressarla.
Il segreto è osservare: quando le foglie sono di un verde uniforme e i boccioli si formano con regolarità, significa che la pianta “sta bene” e il suolo è in equilibrio.
