I Parassiti più ghiotti della Petunia e come combatterli

Crescendo e prosperando in zone particolarmente calde e soleggiate, la petunia spesso può ospitare diversi tipi di parassiti che apprezzano queste particolari condizioni durante i mesi estivi.

Bisogna intervenire o le fioriture saranno compromesse e col tempo anche la pianta potrebbe essere seriamente danneggiata.

Vediamo insieme quali tipi di parassiti sono particolarmente ghiotti della petunia e come intervenire.

Ragno rosso

Il ragnetto rosso è in grado di pungere la parte inferiore delle foglie e le parti più tenere causando puntini gialli sulla parte superiore. Ciò che li contraddistingue sono le ragnatele sotto le foglie.

Un trucco per riconoscerli è questo: passa un pezzo di carta sotto la foglia per capire se ci sono ragni rossi poiché questi lasceranno delle piccole linee rosse sulla carta.

Sciacqua le foglie per ripulirle come prima cosa e cominciare a nebulizzarle, una volta asciutte con prodotti quali olio di Neem o olio bianco per soffocarli. Ripeti l’operazione ogni due settimane.

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Ricorri a pesticidi specifici qualora l’infestazione fosse troppo avanzata.

Afidi

Piccoli e verdastri ma accaniti succhiatori di linfa vitale gli afidi si rintanano soprattutto alla base dei fiori, sugli steli e le foglie.

I fiori attaccati hanno un aspetto deforme, le foglie della petunia avvizziscono e ingialliscono velocemente.

Un problema indiretto delle infestazioni di afidi, è causato dagli escrementi di questi parassiti, chiamati melata, che rendono le foglie umide e appiccicose e attirano muffe e funghi.

Dopo aver ispezionato accuratamente la pianta mettila in quarantena poiché questi parassiti non volano ma saltano e faticano a spostarsi tra una pianta e l’altra se sono lontane.

Puoi cominciare a rimuoverli manualmente ripulendo le foglie e le parti attaccate, e ricorrere a spray fai da te a base di pomodoro o di aglio.

Puoi ricorrere a pesticidi specifici se l’infestazione è diffusa, ricordando di usarli nelle ore più fresche della giornata.

Mosca bianca

Piccoli moscerini bianchi che si nutrono della linfa e causano danni collaterali come infezioni e muffe.

Attaccano principalmente foglie e boccioli e hanno una capacità di adattamento unica.

È possibile utilizzare delle trappole gialle cromotropiche alle quali le mosche bianche rimangono attaccate. 

Anche in questo caso, se è possibile, tieni isolata alla petunia affette da mosca bianca poiché sono insetti volanti e particolarmente veloci nel deporre uova infestanti.

Nebulizza una soluzione di acqua e piretro o eventualmente olio di Neem sulla pianta e ripeti l’operazione a distanza di 7 giorni per un mese.

Se l’infestazione resiste gli insetticidi sistemici da banco possono risolvere egregiamente il problema.

Tripidi

Si tratta di insetti alati di soli 2 mm che si nutrono della linfa vitale attaccando soprattutto boccioli, foglie giovani.

In base alla sua crescita, questo parassita si sposta dai boccioli al terriccio per evolversi e ritornare al fogliame che mostra macchie biancastre o giallognole.

Le stesse macchie possiamo ritrovarle sui boccioli ancora chiusi che rinsecchiscono e cadono prima della fioritura. Un danno collaterale dovuto ai tripidi, come da altri parassiti che si nutrono di linfa, è la diffusione di virus e funghi.

Per intervenire esistono in commercio delle trappole cromotropiche, adesivi che attirano i tripidi, ai quali restano appiccicati. Finché l’infestazione è lieve e circoscritta si può procedere con l’utilizzo di sapone vegetaleolio di Neem da nebulizzare sulle foglie. 

Quando sono nel substrato i trattamenti per nebulizzazione non sono efficaci ed è per questo che ogni trattamento va ripetuto una volta a settimana per un mese in modo da lasciare ai tripidi il tempo di diventare adulti e uscire dal suolo.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.