Il plumbago, con i suoi fiori azzurri che ricordano pezzi di cielo caduti tra le foglie, è una pianta che sa conquistare al primo sguardo. Chi lo coltiva in giardino o in terrazzo lo sa bene: quando è in piena fioritura, sembra non avere rivali per eleganza e leggerezza.
Ma arrivati a settembre, molti si chiedono se sia possibile prolungare quella magia anche nei mesi d’autunno. La risposta è sì, e il segreto sta tutto nel capire di cosa ha bisogno la pianta di plumbago in questo momento delicato.
La luce
Il plumbago è una pianta che non ama l’ombra: se vogliamo continuare a godere delle sue fioriture fino a ottobre inoltrato, dobbiamo garantirgli almeno mezza giornata di sole diretto. In autunno i raggi sono più gentili, meno brucianti rispetto a luglio e agosto, e quindi l’esposizione piena diventa un alleato per stimolare la produzione di nuovi boccioli. Spostare la pianta in un angolo luminoso può davvero fare la differenza, perché senza una buona dose di luce la fioritura si riduce drasticamente.
Attenzione alle innaffiature
In estate siamo abituati a bagnare spesso, ma con l’arrivo dell’autunno le temperature calano e il terreno trattiene più a lungo l’umidità. Continuare ad annaffiare il plumbago con la stessa frequenza rischia di portare a ristagni che compromettono le radici e bloccano la fioritura. Il trucco è toccare la terra con le dita: se è asciutta in profondità, allora è il momento di bagnare, altrimenti è meglio aspettare. Un plumbago con le radici sane è un plumbago che continuerà a fiorire senza sforzo.
La potatura che stimola i fiori
C’è poi la potatura del plumbago, che in questo periodo diventa un vero e proprio stimolo per la pianta. Tagliare i rami sfioriti non è solo una questione estetica: serve a spingere la pianta a produrre nuove gemme, invece di sprecare energia su fiori ormai secchi.
Con cesoie ben affilate, rimuovere le infiorescenze appassite e accorciare leggermente i rami troppo lunghi significa regalare al plumbago una nuova spinta vitale proprio quando sembra rallentare.