Chi non ha mai provato a coltivare una piantina di basilico, magari acquistandola senza pensarci troppo al supermercato?
Questa pianta aromatica, forse la più diffusa, è tristemente nota per la sua breve durata: non tutti, infatti, riescono a farla durare più di qualche mese. In realtà, ti confesso che, dopo alcuni tentativi, sono riuscito a far durare questa pianta abbastanza senza particolari problemi.
Inoltre, ho scoperto che posso moltiplicare la pianta facendo attecchire un suo rametto in un nuovo vaso. Attività da professionista? Non proprio: ecco come ci sono riuscito.
La scelta del rametto
Se ti stati chiedendo da cosa partire per moltiplicare una piantina di basilico, la risposta è molto semplice: basta un rametto.
Non bisogna scegliere, però, un rametto qualsiasi: va ottenuta la giusta talea.
Personalmente scelgo sempre un rametto sano alla vista, pieno di foglioline, e lo taglio giusto sotto un nodo (un punto da cui possono spuntare foglioline) facendo, con delle cesoie, un taglio obliquo.
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Ora che hai il tuo rametto di basilico, viene il difficile: farlo attecchire nel nuovo terreno.
Non è, infatti, sufficiente mettere il rametto in del terriccio qualsiasi e limitarsi ad attendere. Bisogna scegliere del terreno molto morbido e drenante, magari unendo del terriccio universale a una buona percentuale di sabbia e torba.
Anche la scelta del vasetto non deve essere lasciata al caso. L’ideale è un vaso di piccole dimensioni (che si può sostituire più avanti, quando la nuova piantina crescerà) che abbia dei fori di drenaggio sul fondo così che l’acqua in eccesso non resti intrappolata nel terreno.
La cura essenziale
Nemmeno la giusta scelta del terriccio è, però, sufficiente. L’esperienza mi ha insegnato che per far attecchire un rametto di basilico risulta davvero essenziale la cura nella fase successiva.
Innanzitutto, ti suggerisco di tenere il terriccio sempre costantemente umido, innaffiandolo poco ma frequentemente.
Poi, devi tenere il vasetto in un luogo caldo, dove le temperature si aggirino bene o male sopra i 20 °C: il calore, infatti, favorisce lo sviluppo delle nuove radici.
Importante è anche tenere il tutto in un luogo dove ci sia un bel po’ di luce, preferibilmente indiretta.
Un trucchetto che ho utilizzato qualche volta, con ottimi risultati, consiste nell’immergere la base del rametto in della polvere radicante prima di interrarlo. Questa sostanza favorisce e velocizza lo sviluppo delle radici.
Il momento adatto
Una cosa che tengo a dirti è che esistono alcuni periodi più adatti a favorire lo sviluppo della radicazione rispetto ad altri.
Certamente, il periodo primaverile è il migliore in quanto le alte temperature, come ti dicevo prima, favoriscono il processo di radicazione.
Questo non significa però che negli altri periodi non si possa ottenere comunque un buon risultato. Bisogna, tuttavia, fare maggiore attenzione a non esporre la nuova piantina al freddo e al gelo, avendo cura di mettere il vasetto con la talea in un ambiente interno. Qui le temperature si mantengano abbastanza costanti, magari sul davanzale di una finestra dove arrivi comunque un bel po’ di luce.