Come separare nuovi germogli della Sansevieria dalla pianta madre

Nuovi piccoli germogli sbucano ai lati del ceppo principale della sansevieria manifestando nuova produzione e bisogno di spazio.

Occorre quindi separare i nuovi germogli dalla pianta madre prima che tutto lo spazio ed i nutrienti siano insufficienti.

Ti spiego come fare a separare i piccoli germogli di sansevieria.

Quando separare i nuovi germogli

La primavera è il periodo migliore per farla poiché la temperatura sta per aumentare, favorendo l’attecchimento dei singoli cespi. 

Ci sono diversi specifici segnali che saltano all’occhio quando l’apparato radicale è troppo grande ormai ed i nuovi germogli spingono i bordi delle pareti del vaso.

Tieni d’occhio un importantissimo dettaglio: Non appena cominci ad intravedere radici che devono stare nel terriccio, quello è uno dei segnali.

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Le radici possono sbucare dai fori sul fondo del vaso quando l’apparato radicale ha occupato tutto lo spazio a disposizione all’interno del vaso. Da quei fori dai quali le radici trovano una via di fuga cercando di attingere all’esterno per assorbire nutrienti.

Prepara i vasi

Le dimensioni del vaso sono cruciali per la sopravvivenza ed il sano adattamento di una pianta all’ambiente, anche quando si tratta della sansevieria.

Un vaso di grosse dimensioni deve contenere una grossa quantità di terriccio. Dal momento che la sansevieria ha un apparato radicale che cresce in modo lento e contenuto tutto questo terriccio resterebbe ammassato e non attraversato da radici.

Nel caso della sansevieria potrebbe essere maggiormente indicato invece un vaso in plastica, in grado di non trattenere troppa umidità e di essere particolarmente poroso quando la pianta viene innaffiata.

La plastica è un materiale del tutto diverso dalla terracotta e di certo non è poroso ma anzi totalmente impermeabile; dunque, potrebbe esser particolarmente adatto per la sansevieria che non sopporta ristagni, umidità e tutto quanto ha anche fare con l’accumulo di acqua.

Prepara il terriccio ideale

Innanzitutto, deve essere un terriccio altamente drenante. Questo perché la sansevieria è una pianta che ha una grossa percentuale di acqua nelle sue foglie e quindi non ha affatto bisogno di un terriccio perennemente umido, figuriamoci zuppo.

Un terriccio ideale per la sansevieria oltre che altamente drenante per evitare ristagni deve anche essere ben areato, al fine di permettere alle radici di prendere tutto lo spazio, soprattutto se vi sono più apparati radicali, così come spesso accade quando acquistiamo la sansevieria.

Mescola a quattro parti di terriccio universale per piante grasse, due parti di torba, precedentemente inumidita e strizzata, una parte di sabbia e una parte di ghiaia grossolana, preferibilmente di lapilli.

In questo modo ti assicurerai di aver dato alla tua sansevieria non solo le giuste componenti drenanti, ma i pochi nutrienti di cui necessita e la giusta compattezza al terriccio per un apparato radicale che ha tanto bisogno di ossigeno.

Come dividere i nuovi germogli

La divisione richiede l’estrazione dell’apparato radicale dal vaso della pianta madre dalla quale ottenere più piantine già belle  e pronte per l’invaso.

Dopo aver svasato la pianta, smuovi l’apparato radicale per scrollare il terriccio.

Dividi i vari cespi in porzioni di circa 10 cm di diametro, facendo attenzione a non danneggiare in modo critico le radici. Noterai che seguendo i singoli rami, questi hanno ciascuno le proprie radici.

Quindi ti basterà separare i singoli gruppi di radici e quindi al bulbo che riconduce ad un unico gruppo di foglie nuove.

Lascia le singole divisioni in un luogo asciutto per almeno ventiquattro ore lasciando ai tagli la possibilità di asciugare, ricoprendoli di cannella, che ha proprietà disinfettanti e cicatrizzanti, evitando così che marciscano.

Rinvasa ogni singolo cespo nella miscela preparata ad una profondità tale che il centro del piccolo germoglio sia completamente fuori dalla terra.

La sansevieria ha una crescita lenta e l’attecchimento potrebbe richiedere diverse settimane.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.