Capire cosa voglia comunicarci una pianta non è poi così diverso dall’imparare una nuova lingua. Nel caso dell’orchidea, e in particolare della Phalaenopsis, sono spesso le radici a parlare per prime.
I loro colori, le sfumature e la consistenza diventano indicatori precisi dello stato di salute della pianta e, soprattutto nei periodi caldi, possono aiutare a evitare errori comuni.
Durante l’estate, quando le temperature salgono rapidamente e l’aria si fa secca, imparare a leggere il colore delle radici diventa un’arma preziosa per garantire benessere e lunga fioritura alla nostra orchidea.
COSA SCOPRIRAI
Radici verdi
Una delle prime cose che un appassionato – anche alle prime armi – nota è che dopo un’innaffiatura le radici assumono una colorazione verde brillante. Questo avviene perché il velamen, quella sottile membrana spugnosa che riveste ogni radice, si impregna d’acqua e lascia intravedere il verde sottostante.
In questa fase la pianta è perfettamente idratata e sta sfruttando al meglio la riserva d’acqua accumulata. Non bisogna fare nulla: né bagnare di nuovo, né spostare la pianta, né aggiungere fertilizzanti. L’orchidea, in questo momento, è semplicemente “a posto”, e continuerà a mantenere questo equilibrio per qualche giorno, fino a che il substrato non sarà di nuovo completamente asciutto.
Radici argentee
Dopo qualche giorno, specialmente se la pianta si trova in un luogo ventilato o se le giornate sono particolarmente calde, le radici cominciano a diventare grigio-argentee. Questo colore è del tutto naturale e non va confuso con un sintomo di malattia. In realtà, è una sorta di linguaggio silenzioso con cui la pianta ci segnala che sta esaurendo le sue riserve. È un po’ come se dicesse: “Mi sto disidratando, ma ho ancora energia per resistere”.
In questa fase non bisogna agire d’impulso. Prima di innaffiare, è fondamentale verificare che anche il substrato all’interno del vaso sia completamente asciutto. Questo si può fare infilando un dito nel terriccio oppure osservando le radici più interne, quelle che si vedono bene solo attraverso i vasi trasparenti.
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Quando intervenire
Il momento perfetto per innaffiare è proprio quando tutte le radici visibili sono diventate argentee e il substrato è secco. In estate, questo può accadere più spesso, ma non significa che dobbiamo bagnare ogni giorno.
L’orchidea preferisce brevi periodi di secchezza piuttosto che un ambiente costantemente umido. Per innaffiarla correttamente, il metodo migliore è quello dell’immersione del vaso: basta riempire una bacinella con acqua a temperatura ambiente e immergere il vaso (fino all’orlo) per 10-15 minuti. In questo modo, le radici avranno il tempo di assorbire l’acqua necessaria senza eccessi. Dopo l’immersione è fondamentale lasciare sgocciolare bene, senza rimettere la pianta nel coprivaso finché non è asciutta.
Cosa evitare nei giorni di grande caldo
Con temperature alte, il pericolo maggiore per l’orchidea non è la sete, ma il rischio di marciume radicale, che può insorgere se il substrato rimane umido troppo a lungo. Ecco perché è importante non innaffiare mai “per abitudine” e non seguire una cadenza fissa. Ogni pianta reagisce in modo diverso, a seconda della luce, del tipo di vaso, dell’umidità ambientale e della ventilazione. Un altro errore comune è quello di spruzzare acqua direttamente sulle foglie o sul cuore della pianta: in estate questo gesto, se fatto la sera, può causare ristagni nei punti più delicati, diventando terreno fertile per funghi e muffe.
Cosa fare se le radici puzzano
Se le radici diventano marroni, molli o dall’odore sgradevole, purtroppo siamo di fronte a un segnale di sofferenza. Questo significa che probabilmente la pianta è stata innaffiata troppo spesso o che il drenaggio è insufficiente.
In questi casi è necessario estrarre la pianta dal vaso, tagliare con forbici disinfettate tutte le parti danneggiate e lasciare asciugare le radici sane per almeno 24 ore, prima di rinvasare con un substrato fresco e arioso, specifico per orchidee.
Il vaso trasparente
Uno dei motivi per cui le Phalaenopsis vengono vendute quasi sempre in vasi trasparenti è proprio per facilitare questo monitoraggio. Guardare le radici è molto più efficace che osservare le foglie o lo stelo. È attraverso le radici che si comprende lo stato reale di salute e idratazione della pianta, e ogni variazione di colore rappresenta un messaggio preciso.
Le orchidee non sono piante difficili, ma sono piante che chiedono di essere ascoltate con attenzione. In estate, soprattutto, il colore delle radici è un indicatore infallibile del loro stato di benessere.
Verde significa che sono sazie, argento che iniziano ad aver sete. Tutto sta nel trovare il momento giusto per intervenire, usando solo acqua pulita, evitando ristagni, e ricordando sempre che le orchidee amano respirare anche sotto la superficie.