Essiccare la lavanda è un gesto semplice, quasi meditativo, che consente di portare con sé il profumo dell’estate anche nei mesi più freddi.
Questa pratica antica, ma sempre attuale, permette di conservare l’intenso aroma della pianta e trasformare i suoi fiori in un ingrediente utile e decorativo.
Dalla profumazione di cassetti e armadi, ai sacchetti per favorire il riposo, fino all’utilizzo in cucina o in preparazioni cosmetiche artigianali: la lavanda essiccata si presta a mille impieghi.
Tuttavia, per ottenere un prodotto aromatico e di qualità, è essenziale rispettare alcune semplici regole di essiccazione. Vediamo insieme come fare.
COSA SCOPRIRAI
Quando e cosa raccogliere
Il periodo ideale per tagliare la lavanda non coincide con la piena fioritura, ma con la fase in cui i primi fiori iniziano ad aprirsi e la maggior parte è ancora in boccio.
In quel preciso momento, la pianta concentra la massima quantità di oli essenziali nei fiori, regalando un profumo più intenso e persistente. Inoltre, gli steli sono ancora vigorosi e resistono meglio all’essiccazione senza sfaldarsi.
Se si aspetta troppo, si rischia di raccogliere fiori già in declino, meno profumati e più fragili.
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Il taglio andrebbe fatto in una giornata asciutta e soleggiata, preferibilmente al mattino, quando la rugiada si è già asciugata ma il caldo del giorno non ha ancora iniziato a dissipare gli oli volatili.
Il processo di essiccazione
Dopo la raccolta, i fusti vanno riuniti in piccoli mazzi legati con spago naturale o un elastico. È importante non esagerare con la quantità di steli per ogni mazzetto, perché una legatura troppo fitta ostacola il passaggio dell’aria e può favorire la formazione di muffe.
Una volta pronti, i mazzetti si appendono capovolti in un ambiente ombroso, asciutto e ben aerato.
Lontano dalla luce diretta del sole, che potrebbe scolorire i fiori e ridurne il profumo, la lavanda si asciuga lentamente, mantenendo intatte le sue proprietà.
Un sottotetto ventilato, un ripostiglio arioso o anche un angolo tranquillo della casa possono diventare il luogo ideale per questa fase. In media, il processo dura tra una e tre settimane, in base al clima e all’umidità presente nell’aria.
Come capire che il processo è completo
Quando i fiori appaiono secchi al tatto e si staccano facilmente dai gambi con una leggera pressione, si può dire che l’essiccazione è completata.
A questo punto si può decidere se conservare i mazzi così come sono, magari appesi in cucina o in soggiorno come decorazione naturale, oppure se sgranare i fiori per raccoglierli in contenitori.
I barattoli di vetro ben chiusi, i sacchetti di lino o di cotone e le scatole asciutte sono tutti ottimi modi per conservarli al riparo dalla luce e dall’umidità.
La lavanda essiccata mantiene il suo profumo per lunghi mesi, e in alcune condizioni può durare anche oltre un anno. Usarla in casa significa portare un tocco di natura tra le pareti, evocando ricordi estivi anche in pieno inverno.