La Sansevieria, con le sue foglie erette e scolpite che sembrano disegnate da un artista, è una delle piante più amate per la casa. Ma chi la coltiva sa che, nei mesi caldi, si adatta bene anche all’esterno: su un balcone, in giardino o in terrazza, cresce più velocemente, produce nuove foglie e mostra colori più vividi.
Tuttavia, con l’arrivo dell’autunno e l’avvicinarsi dei primi freddi, questa pianta tropicale ha bisogno di qualche attenzione in più.
Proteggerla nel modo giusto significa aiutarla a superare i mesi rigidi senza soffrire, mantenendo la sua bellezza e la sua salute fino alla primavera.
COSA SCOPRIRAI
Quando iniziare a proteggerla dal freddo
Originaria dell’Africa e delle zone calde dell’Asia, la Sansevieria è abituata a un clima secco, con escursioni termiche ma mai gelate. Quando la temperatura scende sotto i 10 gradi, comincia a soffrire: le sue foglie carnose, ricche d’acqua, rischiano di gelare e marcire.
Per questo, già a fine settembre o inizio ottobre, è importante osservare il termometro e capire quando è il momento giusto per spostarla o proteggerla.
Se vivi in una zona dal clima mite, puoi lasciarla all’aperto più a lungo, ma sempre in un punto riparato, lontano dal vento e dalle piogge battenti. L’acqua fredda e stagnante è il suo nemico numero uno: penetra tra le foglie e causa macchie scure e marciume.
Il posto giusto all’esterno
Chi desidera tenerla ancora fuori durante l’autunno può creare una sorta di rifugio naturale, scegliendo una posizione coperta, come sotto una tettoia, vicino a un muro esposto a sud o accanto a una finestra che riflette un po’ di calore. In questi luoghi, la Sansevieria continuerà a ricevere luce senza subire il freddo diretto.
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È fondamentale evitare che la pianta resti in un vaso a contatto con il suolo freddo: sollevarla leggermente con un sottovaso in legno o ceramica aiuta a proteggere le radici.
Ridurre l’acqua
Quando le giornate diventano più brevi e l’aria si fa umida, è il momento di ridurre drasticamente le innaffiature. La Sansevieria entra in una sorta di riposo vegetativo e non ha bisogno di molta acqua. In questo periodo, il terreno deve restare quasi asciutto: un’innaffiatura leggera ogni tre o quattro settimane, solo quando la terra è completamente secca, è più che sufficiente.
È un errore comune continuare ad annaffiarla come in estate, e spesso è proprio questa eccessiva umidità a farla deperire nei mesi freddi.
Quando portarla in casa
Chi abita in regioni più fredde, dove le temperature scendono sotto i 5 gradi, dovrebbe trasferire la Sansevieria in casa o in una veranda luminosa. Anche se si adatta bene agli interni, il passaggio dall’esterno all’interno va fatto con delicatezza: spostala gradualmente, permettendole di abituarsi al nuovo ambiente. Le prime settimane, scegli un punto luminoso ma non troppo vicino a termosifoni o correnti d’aria. Se noti che le foglie tendono a piegarsi o cambiano colore, significa che ha subito uno sbalzo termico: in questo caso, basta darle un po’ di tempo per riprendersi.
Un piccolo trucco per aiutarla a resistere meglio all’inverno è pulire le foglie con un panno morbido inumidito: la polvere accumulata può ridurre la capacità di assorbire luce. Una Sansevieria pulita e in salute è anche più resistente ai parassiti, che talvolta approfittano dell’ambiente chiuso per comparire.
Accompagnarla nel suo riposo
Proteggere la Sansevieria in autunno e inverno non significa soltanto spostarla o ridurre l’acqua: è un modo per rispettare i suoi ritmi naturali, assecondando la sua pausa vegetativa. Quando torneranno le giornate più lunghe, ricomincerà a crescere con nuova energia, pronta a produrre foglie più alte e rigogliose.
E sarà la prova che, con un po’ di cura e attenzione, anche una pianta tropicale può attraversare l’inverno italiano senza difficoltà, rimanendo una presenza elegante e rassicurante in ogni casa.