Tra le erbacee più comuni che a dicembre appaiono irrecuperabili ci sono i gerani, che all’arrivo del freddo ingialliscono, perdono forza e spesso si presentano come un groviglio di steli molli e spenti.
Nonostante l’aspetto poco rassicurante, le radici rimangono vive e protette, soprattutto se la pianta è in vaso e si trova riparata da vento e gelo intenso.
Anche le begonie perenni sono maestre nell’ingannare. La parte aerea si affloscia e scompare quasi del tutto, tanto da far pensare che la pianta non ce l’abbia fatta. In realtà, il rizoma custodisce ancora tutta la sua vitalità.
Vale lo stesso per le hosta, diffusissime nei giardini: in inverno restano soltanto terra nuda e qualche residuo secco, ma sotto il suolo i germogli stanno già preparando la loro ricomparsa primaverile. L’unica accortezza utile è evitare i ristagni che potrebbero compromettere le radici dormienti.
COSA SCOPRIRAI
Arbusti che d’inverno paiono spenti
Il falso gelsomino, molto comune sui balconi, conserva le foglie ma rallenta a tal punto da sembrare quasi bloccato, con foglie arrossate o macchiate dal freddo. È normale e non va interpretato come un segnale di cedimento. La primavera lo riattiva con una forza sorprendente.
Il ligustro, usato spesso per le siepi, può perdere molte foglie nei periodi più rigidi: un fenomeno che può sembrare preoccupante, ma che rientra nella naturale risposta al freddo.
Tra gli arbusti ornamentali più diffusi, l’ortensia è un esempio perfetto di falsa apparenza: rami spogli, secchi, quasi fragili. Eppure all’interno tutto rimane vivo, e le gemme sono già formate in attesa del tepore primaverile. È sempre affascinante osservare come rami che in inverno sembrano legnetti inutili diventino, in poche settimane, carichi di foglie e fiori.
Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
Rampicanti che ingannano durante il freddo
Molte persone si preoccupano quando il glicine resta nudo, con rami contorti che sembrano privi di vita. In realtà è uno dei rampicanti più resistenti: le gemme dormienti si conservano perfettamente fino all’arrivo dei primi caldi.
Anche la vite americana, molto comune nei cortili, in inverno si presenta come un intreccio marrone e spoglio. Questo aspetto, poco entusiasmante, fa parte semplicemente del suo ciclo. Quando la temperatura aumenta, la pianta reagisce con una crescita rapida e vigorosa che trasforma completamente il suo aspetto.
Lo stesso vale per molte clematis a foglia caduca, spesso diffuse su balconi e pergolati. I tralci sottili e secchi possono far temere il peggio, ma basta attendere con fiducia per vederle ripartire dal basso con nuova energia.
Bulbose che si ritirano per rinascere
Le bulbose più comuni sono maestre del travestimento invernale. I tulipani, dopo aver fiorito in primavera e riposato durante l’estate, restano invisibili per mesi, sepolti sotto il terreno. A dicembre non mostrano alcun segno di attività, ed è facile pensare che il bulbo non sia più vitale.
In realtà proprio in questo periodo, al buio del suolo, si preparano le radici nuove che sosterranno la fioritura futura. Lo stesso succede con i narcisi, tra le bulbose più diffuse, e con i giacinti, che restano immobili ma in pieno lavoro interno.
Sempreverdi che rallentano
Piante comunissime come il pothos, il filodendro e la sansevieria, spesso tenute in casa, sembrano quasi fermarsi in dicembre. Le nuove foglie tardano, il colore appare meno brillante, qualche punta può scurirsi o seccarsi.
Non è un segnale di sofferenza grave: semplicemente, con meno luce e temperature più basse, il metabolismo rallenta. Durante la cura quotidiana ho imparato che, in questo periodo, meno si interviene e meglio è: annaffiature ridotte, luce quanto possibile costante, nessun concime fino a marzo.
All’esterno, l’oleandro, diffusissimo nei giardini mediterranei, può perdere parte della sua lucentezza invernale, mostrando foglie più rigide e opache. Anche questa è solo una fase di attesa. Con la bella stagione, l’arbusto torna vigoroso e pronto a rifiorire.
