Il rosmarino è una pianta che evoca il profumo del Mediterraneo, i piatti della tradizione e le giornate di sole. Abituato a crescere in luoghi caldi, aridi e ventosi, è spesso considerato indistruttibile.
In realtà, anche questa aromatica può andare in crisi se le condizioni non sono adatte, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno.
Quando i rami iniziano a diventare marroni, le foglioline seccano e cadono, significa che qualcosa non va e bisogna intervenire rapidamente.
COSA SCOPRIRAI
Troppa acqua e ristagni nel terreno
L’eccesso d’acqua è una delle cause principali di sofferenza per il rosmarino. Nel suo ambiente naturale cresce su terreni sabbiosi o sassosi, dove l’acqua piovana scivola via rapidamente. In vaso o in giardino su terreni pesanti e argillosi, invece, l’acqua può accumularsi intorno alle radici, soffocandole e favorendo il marciume radicale.
All’inizio le foglie perdono colore, poi si afflosciano e diventano marroni. La soluzione è drastica ma necessaria: rinvasare la pianta in un substrato ben drenante, formato da terriccio leggero, sabbia grossolana e un po’ di ghiaia. Dopo il rinvaso, sospendere le annaffiature finché la pianta non mostra segni di ripresa.
Terreno troppo asciutto e mancanza d’acqua
All’opposto, anche la disidratazione può far seccare velocemente il rosmarino. Nei mesi caldi, specialmente se in vaso piccolo e al sole, il terreno può asciugarsi completamente in poche ore. Le radici, prive di umidità, non riescono a nutrire i rami giovani, che seccano rapidamente.
In questo caso, è necessario aumentare la frequenza delle annaffiature, bagnando a fondo ma solo quando il terreno è asciutto nei primi centimetri. È importante trovare il giusto equilibrio: il rosmarino tollera bene brevi periodi di siccità, ma non sopporta settimane intere senza acqua.
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Carenza di luce solare
Il sole pieno è un alleato indispensabile per il rosmarino. Se viene coltivato in ombra o mezz’ombra prolungata, diventa debole, con rami sottili e foglie pallide che poi cadono.
Per rinvigorirlo basta spostarlo in una posizione dove riceva almeno sei ore di sole diretto al giorno. Questa esposizione stimola la fotosintesi e rinforza i tessuti, rendendo la pianta più resistente a malattie e stress ambientali.
Temperature estreme
Il rosmarino ama il caldo moderato, ma soffre sia il freddo intenso sia il caldo eccessivo. In estate, un vaso piccolo al sole e al vento può surriscaldarsi e asciugare il terreno in poche ore, mentre in inverno gelate improvvise possono bruciare le parti più giovani.
In estate è utile spostare il vaso in una zona riparata durante le ore più calde o scegliere un vaso di terracotta, che isola meglio le radici. In inverno, nelle zone fredde, è bene avvolgere la pianta con tessuto non tessuto o spostarla in una serra fredda.
Malattie fungine
Un ambiente troppo umido e poco arieggiato favorisce malattie come l’oidio o la Phytophthora. L’oidio si manifesta con una patina bianca sulle foglie, mentre la Phytophthora provoca un rapido ingiallimento e secchezza.
La prevenzione è fondamentale: garantire un buon ricircolo d’aria, evitare di bagnare le foglie e mantenere il terreno asciutto in superficie riduce il rischio. In caso di infezione, rimuovere le parti colpite e trattare con un fungicida specifico.