In estate, soprattutto nei giorni in cui il sole è cocente e il caldo si fa sentire già dal mattino presto, prendersi cura della salvia richiede un po’ di attenzione in più, soprattutto quando si parla di innaffiature.
Anche se questa pianta aromatica è piuttosto resistente e non teme la siccità come altre varietà da giardino, può soffrire se riceve troppa acqua nel momento sbagliato.
Ecco perché è fondamentale imparare ad ascoltarla, osservare i suoi segnali e capire come e quando darle da bere nel modo giusto.
Capire quando ha sete
Il primo segnale utile arriva direttamente dalle sue foglie. Quando la salvia comincia ad avere un aspetto un po’ stanco, con foglie meno tese e leggermente piegate verso il basso, potrebbe essere il momento di innaffiarla.
Se invece le foglie diventano giallastre o molli, è probabile che l’acqua sia troppa. Ecco perché è importante toccare anche il terreno con le dita: se è asciutto per i primi due o tre centimetri, allora si può procedere con l’acqua.
A differenza di molte piante da fiore, la salvia preferisce un terreno che si asciuga bene tra un’innaffiatura e l’altra. Tenere il terreno costantemente umido, soprattutto in vaso, può portare a marciumi radicali e indebolire la pianta. Se coltivata in giardino, invece, la pianta ha un po’ più di autonomia, grazie alla profondità delle radici.
Quando e come innaffiare
Il momento migliore della giornata per dare l’acqua alla salvia è al mattino presto, quando la temperatura è ancora fresca e la pianta ha tutto il tempo per assorbire l’umidità senza che il sole forte la bruci. In alternativa, anche la sera tardi può andare bene, ma solo se le notti non sono troppo umide, altrimenti si rischia di creare un ambiente favorevole ai funghi.
L’acqua va versata alla base della pianta, evitando di bagnare le foglie. Questo perché il sole, colpendo le goccioline rimaste sulle superfici, può provocare vere e proprie ustioni sui tessuti delicati. Inoltre, meno si bagnano le foglie, minore sarà il rischio di malattie fungine.
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In vaso, la salvia ha bisogno di controlli più frequenti, perché il substrato si asciuga prima. Ma non serve innaffiarla ogni giorno: una buona regola è controllare ogni due o tre giorni e agire solo se il terriccio è secco. In piena terra, invece, basterà una generosa innaffiatura una o due volte alla settimana, in base al tipo di terreno e all’esposizione.
Per aiutare la salvia a sopportare meglio il caldo, può essere utile pacciamare la superficie del terreno con materiali naturali, come paglia o corteccia, che mantengono più a lungo l’umidità. E se la pianta è in vaso, un contenitore in terracotta aiuta a far respirare le radici e regolare meglio l’umidità rispetto alla plastica.
La salvia, con il suo profumo intenso e le sue foglie vellutate, sa essere una pianta generosa e duratura, a patto di ricevere poche cure ma ben fatte. Innaffiarla nel momento giusto e nel modo giusto è il primo passo per avere una pianta sana, profumata e pronta a regalare tutto il suo sapore alla cucina e il suo fascino al balcone o al giardino.