Avere una pianta di avocado partendo dal nocciolo è possibile se non sbagli questi passaggi

Coltivare una pianta di avocado partendo da un nocciolo può sembrare una magia, e in un certo senso lo è. Vedere nascere una nuova vita da quello che di solito finisce nella pattumiera è una piccola grande soddisfazione.

E non serve essere esperti giardinieri: basta avere un po’ di pazienza, qualche accortezza e la voglia di osservare giorno dopo giorno la natura fare il suo lavoro.

Vediamo insieme tutti i passaggi, da quando si apre il frutto fino a quando spunteranno le prime foglie.

Pulire bene il nocciolo

Dopo aver gustato il frutto, il primo passo è estrarre delicatamente il nocciolo. Va lavato con cura sotto l’acqua tiepida, eliminando ogni residuo di polpa, ma senza togliere la sottile pellicina marrone che lo ricopre, perché funge da protezione naturale.

A questo punto è utile lasciarlo asciugare all’aria per almeno una notte: questo lo renderà meno scivoloso e più facile da maneggiare nella fase successiva.

Metterlo in acqua

Una volta asciutto, il nocciolo va sospeso in un bicchiere d’acqua, ma solo per metà. La base (cioè la parte più larga) deve restare immersa, mentre la punta rivolta verso l’alto deve rimanere fuori dall’acqua.

Per mantenerlo stabile, si possono infilare tre o quattro stuzzicadenti lungo i lati del seme e appoggiarli sui bordi del bicchiere, così da creare un piccolo supporto.

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Il bicchiere va posizionato in un punto luminoso ma non esposto direttamente al sole, e l’acqua va cambiata regolarmente, ogni due o tre giorni, per evitare muffe e cattivi odori. Con il tempo, il nocciolo inizierà ad aprirsi, formando una spaccatura da cui spunteranno prima le radici e poi un piccolo germoglio.

Quando iniziano a formarsi le radici

Questa è la fase che mette alla prova la pazienza. A volte può volerci una settimana, a volte più di un mese. Ma se tutto procede nel verso giusto, dalla base del nocciolo si vedrà crescere una radice bianca e, poco dopo, dalla parte superiore comparirà un piccolo stelo che pian piano si allungherà.

Quando il germoglio raggiunge i 15-20 centimetri, è arrivato il momento di pensare al trapianto nel terriccio. Ma prima si può accorciare leggermente lo stelo, tagliandolo a circa metà altezza: questo favorirà lo sviluppo di una pianta più forte e compatta.

Trapianto nel vaso

Per il trapianto si sceglie un vaso non troppo grande con buon drenaggio. Il terriccio ideale è leggero, soffice e ben aerato. Il nocciolo va interrato solo fino a metà, lasciando la parte superiore esposta. È importante che le radici non siano piegate, quindi il buco va fatto abbastanza profondo da contenerle dritte.

Nei primi giorni dopo il trapianto, la pianta va tenuta al riparo dal sole diretto, annaffiata con moderazione e osservata con attenzione. In poco tempo, se tutto va bene, cominceranno a spuntare nuove foglioline verdi, segno che la pianta ha iniziato ad ambientarsi e a crescere nel suo nuovo habitat.

La cura nel tempo

L’avocado è una pianta che ama la luce e il calore, ma nei primi mesi di vita è ancora fragile. Va quindi posizionata in un luogo luminoso, ma non esposta alle ore più calde della giornata. Le innaffiature devono essere regolari, ma mai eccessive: il terreno deve restare umido ma non zuppo.

Nel giro di qualche mese, la pianta diventerà sempre più alta e le foglie si faranno sempre più grandi e vigorose. Anche se non darà frutti (almeno non nei primi anni, e spesso nemmeno dopo), il vero premio sarà vederla svilupparsi giorno dopo giorno, ricordandoci quanto sia affascinante il potere della natura.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".