Questa pianta è grassa ma il suo nome richiama la corona di spine di Cristo

Tra le piante grasse più particolari da coltivare in casa o sul balcone, l’Euphorbia milii – conosciuta con il nome evocativo di Spina di Cristo – ha qualcosa di profondamente affascinante.

Il suo soprannome richiama un’antica credenza: si racconta, infatti, che questa pianta sia originaria del Medio Oriente e che, per la forma dei suoi lunghi rami spinosi, possa aver ispirato l’immagine della corona di spine portata da Gesù durante la Passione.

Anche se non ci sono certezze storiche, questa leggenda ha reso la pianta carica di significato simbolico, e forse proprio per questo continua a essere scelta da chi ama un giardinaggio dal sapore quasi mistico.

Un aspetto insolito e affascinante

La prima cosa che colpisce dell’Euphorbia milii è il suo aspetto contrastante. I rami sono sottili, duri e pieni di spine appuntite, ma proprio tra queste spine si aprono piccoli fiori delicati, dai colori accesi: rosso, rosa, arancio o giallo. In realtà, ciò che noi chiamiamo fiore è una brattea colorata che circonda il vero fiore, piccolissimo e poco visibile. Questa particolarità, tipica delle euforbie, contribuisce al fascino unico della pianta.

Le foglie sono piccole, di un verde tenero, e crescono principalmente sulle parti giovani dei rami. Col tempo, tendono a cadere se la pianta è stressata o riceve poca luce, lasciando scoperti gli steli spinosi. Ma se ben curata, l’Euphorbia milii mantiene un equilibrio tra il verde delle foglie e il colore dei fiori, in una composizione che sembra disegnata dalla natura stessa.

La Spina di Cristo in vaso, sul balcone

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’Euphorbia milii si adatta molto bene alla coltivazione in vaso, anche su balconi e terrazze. Ciò che richiede è luce abbondante, preferibilmente diretta per alcune ore al giorno. Quando riceve sole, fiorisce a lungo e con generosità, spesso per tutta l’estate e in alcuni casi anche in autunno.

Il segreto per mantenerla in salute è evitare il ristagno d’acqua: le sue radici non amano l’umidità eccessiva, e un terreno ben drenato è fondamentale. Nei periodi caldi, le innaffiature devono essere regolari ma moderate, lasciando asciugare il terriccio tra un’irrigazione e l’altra. In inverno, invece, si può quasi sospendere l’apporto idrico, soprattutto se la pianta viene spostata in una zona protetta dal freddo.

La Spina di Cristo è una pianta resiliente, capace di vivere anche in condizioni difficili, e per questo è ideale per chi ama le piante grasse ma desidera qualcosa di diverso dal solito cactus. La sua combinazione di spine e fiori, forza e delicatezza, la rende un simbolo vivente di resistenza e bellezza.

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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".