Le prime Grandinate possono danneggiare le piante e non solo la parte aerea

Quando l’autunno avanza, le giornate si accorciano e le piogge diventano più frequenti. Tra i fenomeni atmosferici che spesso arrivano senza preavviso ci sono le grandinate, eventi brevi ma intensi che possono compromettere in pochi minuti il lavoro di settimane, se non di mesi.

Le prime grandinate dell’anno non danneggiano solo l’aspetto estetico delle piante, ma spesso agiscono in profondità, colpendo strutture più delicate e meno visibili, lasciando segni che si manifestano anche molto tempo dopo.

Vediamo in che modo le grandinate possono danneggiare piante e come proteggerle.

Foglie, fiori e frutti: i primi a subire l’impatto

Quando la grandine colpisce, i danni più evidenti sono sulla parte aerea delle piante. Le foglie si strappano o si perforano, i fiori vengono distrutti e i frutti, soprattutto quelli maturi, si ammaccano o cadono

In alcuni casi, la violenza dei chicchi è tale da spezzare rami o interi steli, specialmente nelle piante più giovani o nelle varietà erbacee.

A colpo d’occhio il giardino può apparire devastato, ma spesso ciò che si vede non è che l’inizio.

Le ferite aperte su foglie e fusti diventano punti di ingresso ideali per funghi e batteri, punti di interesse per parassiti succhiatori, avviando un processo di degrado che continua anche dopo che il cielo è tornato sereno.

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Le radici: vittime silenziose

Meno immediato, ma non meno importante, è l’effetto che una grandinata può avere sul terreno. Il ghiaccio che si scioglie rapidamente, unito a piogge abbondanti, può causare ristagni d’acqua, soprattutto in suoli compatti o poco drenanti.

In queste condizioni, le radici faticano a respirare e il rischio di marciume aumenta. Una pianta apparentemente intatta, ma cresciuta in un terreno reso saturo dall’acqua, può manifestare segni di sofferenza solo dopo alcuni giorni, quando l’apparato radicale è già compromesso.

In questi casi il danno è più difficile da individuare e spesso è troppo tardi per intervenire con efficacia.

Come prevenire i danni

Anche se non si può controllare il clima, è possibile preparare le piante a difendersi meglio. Chi coltiva in giardino, in terrazzo o sul balcone può adottare alcune precauzioni semplici ma utili. Disporre i vasi in zone più riparate, utilizzare teli di copertura leggeri o sfruttare strutture già presenti come pergolati e pensiline può ridurre notevolmente l’impatto della grandine.

Nei periodi di maggiore instabilità atmosferica, è utile verificare che il terreno dreni bene, eventualmente alleggerendolo con sabbia o perlite, in modo da evitare ristagni pericolosi per le radici.

Come intervenire dopo la tempesta

Quando una grandinata ha colpito, il primo passo è osservare attentamente ogni pianta per capire l’entità del danno.

È importante rimuovere le parti lacerate o danneggiate, per evitare che marciscano o favoriscano la diffusione di malattie.

Trattare le ferite con prodotti naturali disinfettanti, come quelli a base di rame o propoli, può aiutare a prevenire infezioni fungine.

Nei giorni successivi è consigliabile ridurre le irrigazioni, per evitare di peggiorare eventuali problemi alle radici.

Se il danno non è eccessivo, una leggera concimazione può stimolare la ripresa vegetativa, offrendo alla pianta l’energia necessaria per rimettersi in moto.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.