Cosa fare quando il ciclamino ha tutti gli steli afflosciati

Il ciclamino è una pianta che ha un ritmo ben preciso: durante l’estate entra in riposo, le foglie scompaiono e il tubero resta nascosto in attesa di temperature più fresche.

Con settembre, soprattutto verso la fine del mese, ci si aspetta di vedere i primi germogli e i nuovi steli che si alzano compatti e pronti a fiorire.

Ma capita spesso di ritrovarsi con steli presenti, sì, ma tutti molli e afflosciati, incapaci di sostenere né foglie né boccioli. È un segnale che qualcosa nella fase di risveglio del ciclamino non sta andando per il verso giusto.

Le cause più comuni degli steli deboli

Il problema nasce quasi sempre da un disequilibrio tra acqua, temperatura e radici. Se durante il risveglio il tubero riceve troppa acqua, gli steli spuntano troppo in fretta e diventano deboli, incapaci di reggersi. Al contrario, se il terriccio è rimasto troppo secco, i nuovi getti non hanno abbastanza sostegno per crescere compatti. Un’altra causa frequente è la posizione: se la pianta è rimasta in un luogo troppo caldo o poco luminoso, gli steli tendono ad allungarsi in cerca di luce e collassano su se stessi.

Come intervenire subito

Quando ci si trova davanti a un ciclamino con tutti gli steli abbattuti, il primo passo è controllare il terreno. Se è zuppo e pesante, bisogna sospendere immediatamente le annaffiature, spostare la pianta in un luogo fresco e luminoso e, se necessario, svasare delicatamente per verificare lo stato del tubero. Un tubero sano è duro al tatto, mentre uno che inizia a marcire appare molle e scuro: in quel caso occorre eliminare le parti compromesse e rinvasare in terriccio fresco e ben drenato.

Se invece il problema è la sete, basterà immergere il vaso per qualche minuto in acqua a temperatura ambiente e poi lasciarlo scolare completamente. Questo metodo ridona compattezza agli steli senza rischiare ristagni.

Aiutare la pianta a riprendersi

Gli steli afflosciati, purtroppo, difficilmente torneranno eretti: vanno rimossi con un taglio netto alla base, così da lasciare spazio a nuovi germogli più forti. Nei giorni successivi, la pianta va collocata in un punto molto luminoso, fresco ma non freddo, evitando il sole diretto nelle ore centrali. Le annaffiature devono essere moderate: mai dall’alto sul tubero, ma per immersione o ai bordi del vaso, solo quando il terreno comincia ad asciugarsi.

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Un piccolo trucco in questa fase è quello di somministrare un concime leggero, a basso tenore di azoto e con più fosforo e potassio, per stimolare radici sane e steli robusti.

Un ciclamino con steli tutti abbattuti non è perso: è semplicemente partito male nella sua fase di risveglio. Tagliando ciò che non va, regolando acqua e luce e verificando lo stato del tubero, si può assistere in poche settimane alla comparsa di nuovi steli dritti e vigorosi.

La pianta riprenderà il suo ciclo naturale, regalando fiori proprio quando ci si aspetta che torni a colorare balconi e davanzali d’autunno.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".